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AGeSC sempre più consapevole del proprio ruolo, in dialogo con le famiglie "primo e indispensabile soggetto educatore"

Un nuovo anno scolastico è iniziato, portandosi dietro la voglia di ripartire in presenza, sui banchi di scuola, per condividere saperi e crescere come comunità educante. Se da un lato la pandemia ha evidenziato i limiti della scuola italiana, dall'altro ha spinto tante realtà scolastiche a “inventare” e promuovere nuove strade, nuovi percorsi per far fronte a una situazione imprevista. È il caso delle nostre scuole, che come tante altre, per fortuna, si sono rimboccate le maniche e hanno trasformato la “crisi” generata dal Covid in occasione e stimolo per migliorarsi.
Io oggi mi sento un po’ come loro: come i gestori delle scuole cattoliche, gli insegnanti, i tanti genitori aderenti alla nostra associazione. Lo stato d’animo è quello della ripartenza, che non è iniziare da zero, ma dare continuità, nella novità, a un cammino iniziato 46 anni fa.
Quando alcuni amici mi hanno chiesto di candidarmi alla presidenza nazionale di AGeSC, la prima cosa a cui ho pensato è stata: “Oggi, dopo tanti anni di AGeSC, una famiglia di cui mi sono innamorata sposandone la causa e scoprendo un mondo di persone meravigliose, cosa posso fare io per questa associazione?”
Per questo, raccolgo con una certa trepidazione il testimone dalle mani dei presidenti che mi hanno preceduto e anche con la consapevolezza che il cammino, e le sfide che ne fanno parte, è fatto assieme a tanti amici e a un gruppo che ha chiaro l’obiettivo dell’AGeSC: in questo delicato momento storico servono i fatti, più che le parole. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai loro genitori.
Come ho avuto modo di dire e scrivere, ci sono alcuni passaggi che ritengo fondanti il mio impegno, stimolati dalle parole di papa Francesco al Global Compact on Education il 15 ottobre scorso: “È tempo… di sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l'umanità intera, nel formare persone mature”.
Il primo è coltivare e rafforzare il dialogo con tutte le componenti della nostra associazione.
Il rapporto costante con le sedi regionali e provinciali, con gli organi associativi, è fondamentale per un’opera di rilancio dell’AGeSC che si fondi su un pilastro che è la COLLEGIALITÀ, il lavoro di squadra. Nessuno deve essere lasciato indietro e ogni risorsa deve essere valorizzata!
Altro passaggio importante è il rapporto con i GESTORI, i custodi dei “carismi” che hanno educato generazioni di ragazzi. Indispensabile sarà la capacità di mettersi in ascolto e condividere programmi, iniziative, obiettivi e adottare tutti i mezzi disponibili per una relazione diretta.
Da genitori non può non starci a cuore il Patto Educativo Globale, il rapporto tra cristianesimo e comunità civile, tra le diverse culture e le nuove generazioni; situazioni queste che riscontriamo sempre più presenti nelle nostre scuole.
La FORMAZIONE, sia personale che associativa, è da rilanciare con forza, come la Rete genitoriale a supporto delle famiglie sottoposte oggi più che mai al difficile compito di educare i propri ragazzi. Famiglie che per noi, come dice papa Francesco, sono “il primo e indispensabile soggetto educatore”.
Indispensabile poi è l’ambito della Comunicazione, che vogliamo rafforzare partendo dagli strumenti che abbiamo a disposizione, allargandoci a quelli più recenti, i social network, coi quali i nostri figli hanno molto a che fare…e non solo i nostri figli.
ASCOLTO, COLLEGIALITÀ, PROGETTUALITÀ, RAPPORTO STRETTISSIMO con i Gestori, FORMAZIONE e dialogo con i GENITORI.
Su questi ambiti siamo chiamati tutti ad impegnarci con e per AGeSC, perché ne va della nostra storia, del nostro futuro, dei nostri figli; perché lo dobbiamo a questa società, a questo mondo che ci è stato affidato.
Una cosa è certa: il nostro faro è la Dottrina Sociale della Chiesa e il Magistero del Papa. Su questa strada, ancorati a questi riferimenti per noi imprescindibili, saremo in grado di fare sintesi delle sfide che ci aspettano, raccogliendole e proponendo strade percorribili e condivise.