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Investire sul futuro la scuola il futuro le paritarie

Questo mondo della scuola alla quale vogliamo bene perché fatto dai nostri figli ed è la risorsa principale del nostro futuro

Quando si chiude un anno il pensiero corre subito a fare un bilancio di quello che è stato con la speranza che ciò che non è andato bene possa, con il nuovo anno, cambiare in meglio.
E’ la nostra natura umana che ci spinge a sperare che i problemi si risolvano e che tutto possa andare per il verso giusto. Ricordate i disegni appesi ai balconi delle nostre case solo qualche mese fa? Dicevano proprio così: “Andrà tutto bene”. Tre semplici parole alla cui base però sta un concetto importante, vitale, vale a dire quello della presa di responsabilità di fronte alle domande, ai problemi, che incontriamo sul nostro cammino.
Responsabilità è farsi carico, è dire e dirsi: “Mi interessi”.
E’ questo l’atteggiamento con cui assieme a me tanti amici di AGeSC stanno vivendo il loro impegno in questa “famiglia” che amiamo, a questo mondo della scuola la quale vogliamo bene perché è fatto dai nostri figli, non solo da quelli biologici, ed è la risorsa principale del nostro futuro e della nostra storia.
Ci sarà bisogno di interagire sempre di più con le altre realtà che hanno la nostra stessa sensibilità e provengono dal medesimo mondo cristiano ma anche con associazioni che pur avendo percorsi diversi si ritrovano sulla stessa linea nei riguardi della scuola. Questo perché è sempre più evidente come una azione politica, ripeto politica e non di partito, sia alla base per far sì che i governi che verranno abbiano il coraggio di prendere quelle decisioni strutturali che ci auguriamo e sono parte portante della nostra esistenza della nostra mission: la libertà della scelta educativa dei genitori.
E’ un percorso ad ostacoli, talvolta faticoso, dove le buone premesse e le giuste speranze vengono spesso disattese, ma è l’unica strada che può portare a qualche risultato. Lo dobbiamo ai nostri figli, alle nostre famiglie, al nostro futuro e alla nostra società e nazione.
A venti anni di distanza dalla Legge 62/2000 permane il grave ostacolo economico per molte famiglie che impedisce loro di esercitare la libertà di scelta educativa riconosciuta sulla carta ma di fatto resa impossibile
nella pratica. Questa discriminazione diventa ancora più grave per le alunne e gli alunni con disabilità che necessitano dell’insegnante di sostegno, anche se riconosciamo a questo governo il provvedimento in materia che ha reso possibile la stabilizzazione di 70 mln di euro come contributi per la disabilità nelle scuole pubbliche paritarie per il 2022 e 2023.
Da diversi anni non solo l’Agesc, ma anche i dati degli uffici della Ragioneria del ministero evidenziano che la presenza della scuola paritaria in Italia ha consentito allo Stato un rilevante risparmio di risorse rispetto ad una pari presenza statale.
In questo numero del nostro periodico troverete interventi di amici che tra loro hanno un denominatore comune: il futuro dell’AGeSC ed il senso del suo esserci. Ci siamo perché da genitori ci stanno a cuore i nostri figli, la loro crescita, la loro felicità, e nell’ambito dell’alleanza educativa scuola famiglia, tutto questo oggi passa sempre di più dall’importante agenzia educativa che, dopo la famiglia, è la scuola. E’ passato quasi mezzo secolo, era il 1974, dall’introduzione nella scuola italiana degli organi collegiali, col preciso obiettivo di allargare la partecipazione a genitori, personale non docente e studenti. Un anno dopo nasceva l’AGeSC a dimostrazione di come da subito, come genitori, abbiamo capito la grande possibilità che il sistema scuola offriva. Da allora il nostro impegno non è venuto meno ed oggi è ancora più necessario viste le tante sfide che abbiamo davanti.