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E’ L’ORA DI UN PRESIDENTE DELLA FAMIGLIA

E’ già partito il toto-Presidente della Repubblica tra i partiti e i giornalisti mentre l’opinione pubblica è molto più occupata a risolvere i gravi problemi che attanagliano le famiglie alle prese con i problemi concreti e pressanti di tutti i giorni. La famiglia non si può dimettere né può essere rieletta. Deve “tirare il carretto” tutti i giorni per garantire salute, istruzione, educazione, lavoro, sicurezza ….presente e futuro. Senza benefit e pensioni vitalizie. 7 giorni su 7.
Ma non si può essere assenti dal dibattito pubblico poiché la famiglia è una “risorsa” pubblica. Peccato che la politica non se ne sia ancora accorta. Ed ecco quindi un possibile profilo che ci permettiamo di proporre come “società civile” preoccupata anche di una politica che ha calpestato e ignorato per 50 anni il bene “famiglia”.
Infatti mentre tante Nazioni dell’Europa, solo per rimanere nel nostro vecchio continente, investivano già dal dopoguerra nella crescita e nella salute demografica attraverso le politiche familiari, la politica nostrana si è preoccupata di garantire negli ultimi anni solo i diritti individuali.
Ed ancora oggi la classe dirigente è molto più preoccupata di introdurre la teoria gender nelle scuole dall’infanzia in su, di favorire l’aborto con la pillola gratis alle minorenni o la fecondazione eterologa per chi vuole “comprarsi” un figlio (magari acquistando un utero in un Paese sottosviluppato come se questo non fosse violare un diritto), piuttosto che sostenere con equilibrati ma profetici interventi legislativi la stragrande quantità di nuclei familiari.
Il mondo dell’Associazionismo familiare da anni ha evidenziato quali sarebbero le poche azioni necessarie (il fattore famiglia nel fisco, un po’ di libertà di educazione che in Europa abbonda ed in Italia relega la scuola al fondo di tutte le classifiche internazionali, una riforma dell’Isee equa e familyfriendly) che si possono e si devono fare se si vuole il bene vero del Paese. Ma niente. La politica non ci sente.
Ed allora non può non venire a gran voce la richiesta di votare un Presidente della Repubblica “per la famiglia”. Un Presidente che tenti di cambiare la mentalità politica che anche il Governo Renzi sembra non voler cambiare. Lo ha dimostrato anche l’ultima legge di bilancio. Che delusione! Per le famiglie niente di niente. Ci vuole invece un Presidente che spinga la politica di Matteo Renzi verso obiettivi alti, magari un po’ meno effervescenti, ma che ne rispolverino il suo passato nel volontariato quando gli ideali erano ben saldi e chiari fino a farlo arrivare là dov’è ora.
Grazie Presidente Napolitano per il suo lavoro onesto e limpido. Avanti il prossimo (o la prossima!) sperando che il soffio profetico di Papa Francesco e di Papa Benedetto sulla famiglia arrivino fino al Quirinale.
Noi ci contiamo tanto. Per i ragazzi, per i bambini. Per migliorare il presente e offrire un futuro alla nostra società.
Roberto Gontero