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AGeSC: genitori all’opera per fare l’impresa!

Il Consiglio nazionale di Bologna conferma un’ AGeSC sempre e ancora pronta, dopo 40 anni, a vivere da protagonista nella scuola pubblica libera, nella società e nella Chiesa, per sostenere i genitori nel loro compito di educatori, sempre più indispensabile nell’odierna società liquida e individualista.
E’ questa la sensazione più evidente che scaturisce dai due giorni di lavori assembleari svoltisi a Bologna per la sessione invernale del nostro Consiglio nazionale.
Dopo l’approvazione, come richiesto dallo Statuto, del bilancio, le relazioni mia e di tanti Presidenti regionali e provinciali hanno fatto emergere la consapevolezza che in quanto genitori vogliamo essere protagonisti positivi e portatori di valore aggiunto in una fase della vita nazionale confusa e contraddittoria.
E’ stata ribadita la ferma volontà di proseguire nella nostra “mission”, che è quella di lavorare con i genitori per una formazione umana e cristiana sempre più indispensabile in questo contesto frammentato.
Il nostro impegno, sia civile che religioso e perciò missionario, è di costruire la comunità nazionale, partendo dalla famiglia e perseguendo la ricerca costante e concreta del bene comune, senza pregiudizi ma anche senza indietreggiamenti; la piena libertà di educazione per tutti i genitori e una ripresa di coscienza personale e comunitaria dell’importanza fondamentale dell’educazione – contro ogni tentazione di rinuncia ad educare e contro ogni ideologia stravolgente la persona nella sua identità femminile e maschile – sono i nostri specifici obiettivi di genitori AGeSC, necessari per una società che voglia crescere in coesione e benessere.
Le relazioni dei Presidenti regionali e provinciali dell’AGeSC, tutte molto competenti e appassionate, hanno confermato l’adesione dell’Associazione al mandato di Papa Francesco che ci sprona a “cercare strade nuove, possibilità inesplorate, a scoprire che la missione è un modo d’essere più che un’attività occasionale” (EG. 25) anche nella nostra attività quotidiana per i genitori e per le scuole cattoliche.
Importanti e significative sono state le testimonianze del nostro assistente don Renato Mion, di Mariagrazia Colombo, Vice-presidente del Forum delle Associazioni familiari e past President Agesc, di Stefano Versari, Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna e già Presidente Agesc, e di Marco Masi, Presidente nazionale della Cdo-Federazione Opere educative, tutte tese a sottolineare l’importanza del protagonismo delle famiglie per la costruzione del bene comune.
Magistrale infine è stata la lezione del Professore Stefano Zamagni, dell’Università di Bologna, sulla legge del Terzo Settore che dovrebbe definitivamente legittimare le organizzazioni senza fini di lucro (come l’Agesc) e sancire il loro riconoscimento come “imprenditori sociali”, creando anche possibilità di miglioramento e di crescita, ad esempio con l’introduzione della valutazione di impatto sociale ( Vis) per una più proficua pubblicizzazione della loro opera. L’economista bolognese ha anche manifestato una certa preoccupazione che la scrittura dei decreti attuativi non termini entro maggio, cosa che renderebbe vano il lavoro di molti anni.
Ci impegneremo anche noi per sollecitare gli organi competenti affinché non si antepongano interessi o piccoli tornaconti della politica o della burocrazia al bene della società civile.
Il Consiglio nazionale di Bologna di sabato e domenica scorsi è stato quindi un appuntamento con molte luci e poche ombre (una è certamente la mancanza della libertà di educazione in Italia, drammaticamente rappresentata dal lungo elenco di scuole che hanno già comunicato la loro prossima chiusura entro quest’anno), ma anche seminatore di carica umana e cristiana, entusiasmo e nuova speranza ben richiamata da Zamagni con la citazione dei versi di Tagore: “Quando il sole tramonta non piangere, perché potresti non vedere le stelle”.
Roberto Gontero