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Frare in audizione alla VII Commissione del Senato sul DDL 1774

Pubblicato il video dell’audizione informale al Senato della Repubblica

Pubblicato il video dell’audizione informale in merito al disegno di legge n. 1774 dove è possibile seguire gli interventi di:

FRARE - AGeSC dal minuto 43.20

D'ANNA - AGE dal minuto 50.00

NAVA - Coordinatrice Fonags dal minuto 55.20

http://webtv.senato.it/webtv_comm_hq?video_evento=76301

Ai Componenti della VII Commissione del Senato della Repubblica

OGGETTO: Memoria per l’audizione informale in merito al disegno di legge n. 1774.

In qualità di presidente dell’Agesc, Associazione Genitori Scuole Cattoliche, associazione presente nel Fonags, organo di consultazione delle famiglie da parte del Ministero dell’Istruzione, ringrazio per il gradito invito a questa audizione informale da parte della Commissione Istruzione del Senato.
In merito al contenuto del DDL 1774 poco c’è da dire. Due articoli per convertire in legge il DL 22 del 08/04/2020. Sul contenuto di quest’ultimo, dispiace che il Governo abbia previsto solo le modalità di chiusura dell’anno scolastico e della ripresa dell’attività dal 1 settembre 2020, indicando la ripresa delle attività scolastiche entro il 18 maggio 2020 come mera ipotesi, solo per specificare le eventuali modalità di svolgimento degli esami in presenza degli ammessi. Attendiamo di conoscere quando il rinnovo degli organi collegiali sarà possibile nelle scuole, quale segno concreto della ripresa della partecipazione democratica dei genitori alla vita della scuola.
Cogliamo l’opportunità offerta dalla Presidenza della Commissione per sottoporre la richiesta di riaprire le scuole al più presto. La chiusura della Scuola non è una questione solo sanitaria. E’ una questione di visione politica.
Ci permettiamo tre osservazioni quale contributo per il Parlamento che deve decidere il futuro di milioni di cittadini e famiglie.

Riapertura delle scuole
Alcuni paesi europei hanno deciso la riapertura della Scuola ancora prima delle attività economiche perché l’istruzione è considerato un settore strategico, non solo un obbligo per la formazione delle nuove generazioni. Il Governo italiano invece si è assunto un’esplicita responsabilità sociale nel decidere di non riaprire a maggio, rinviando tutto a settembre. Chiediamo, comunque, un ripensamento rispetto alla riapertura, che preveda una maggiore flessibilità nelle modalità di ritorno a scuola e nella didattica a distanza, per garantire il diritto all’istruzione a tutti gli studenti, soprattutto quelli che vivono in aree non facilmente raggiungibili dalla rete internet o le cui famiglie vivono un disagio socio economico da non consentire il libero accesso alla didattica a distanza. Sosteniamo l’autonomia scolastica prevista dalla Legge 59/1997 e successive disposizioni che di fatto i dirigenti e i docenti nelle varie scuole italiane stanno applicando in queste settimane con originali e innovative soluzioni. La Scuola non è un luogo di lavoro a turni ma innanzitutto un luogo di socializzazione.

Docenti e studenti
Dobbiamo ripensare la didattica che i nostri insegnanti hanno fino ad oggi applicato per ampliare le tecniche e modalità di insegnamento anche all’utilizzo dei nuovi mezzi che consentono la didattica a distanza, evitando di confondere però i nuovi strumenti di lavoro con nuovi metodi di insegnamento. Un cambiamento delle lezioni frontali a cui studenti e insegnanti sono abituati da sempre non si può ridurre alla semplice introduzione di pc tablet e altro.
Si devono potenziare in questa fase di “scuola a distanza” i momenti di confronto dell’insegnante con la classe e con i singoli studenti. Inoltre, gli studenti hanno bisogno di riappropriarsi di momenti di socialità fra di loro. Queste modalità devono essere contestualizzate alle singole realtà scolastiche e non stabilite centralmente uguali per tutti. In una parola: flessibilità. Gli studenti spesso sono più tecnologici degli insegnanti. Pensiamo a una didattica basata sulle competenze, non solo sulle conoscenze, di studenti e studentesse.

Famiglie e risorse
La preannunciata riapertura del mondo economico coinvolge direttamente le famiglie dei nove milioni di studentesse e studenti del Sistema scolastico nazionale. Queste famiglie sono composte da genitori che sono, contemporaneamente, lavoratrici e lavoratori che dovranno riprendere l’occupazione. I figli minori a chi saranno affidati? L’antica risorsa italiana dei nonni è esclusa per gli impedimenti stabiliti per le persone anziane. Non esistono milioni di baby sitter a cui affidare i figli in età scolare. Nelle aree dove si tornerà al lavoro si deve pensare a risposte concrete per i prossimi mesi perché tanti saranno chiamati a lavoro anche nel periodo estivo e il rischio che i ragazzi passino il loro tempo per le strade è concreto. Per le famiglie meno fortunate in cui i genitori hanno perso il lavoro o sono stati messi in cassa integrazione chiediamo rapidi interventi per sostenere le spese per la didattica a distanza e il mantenimento dei figli per i prossimi mesi. Qui si apre anche il capitolo delle scuole pubbliche paritarie che sono state tenute ai margini nei recenti provvedimenti del Governo. Non parliamo solo di soldi ma della libertà di scelta educativa di 900 mila famiglie e della libertà di insegnamento dei 160 mila docenti. Due diritti previsti dalla Carta costituzionale della Repubblica, ma che oggi si vorrebbero calpestare e ignorare con il pretesto della pandemia.

Conclusioni
Chiediamo al Parlamento di valutare una riapertura delle scuole contestuale alla ripresa delle attività economiche, dei trasporti e della vita sociale nelle aree che il Governo stabilirà, di stanziare adeguate risorse per sostenere le famiglie in maggiore difficoltà con sistemi diversi dagli attuali. Guardiamo alla famiglia e al suo numero di componenti non più al singolo individuo, via i sistemi di valutazione delle capacità di reddito oggi superate dalle nuove improvvise povertà di chi ha perso il lavoro o sospeso forzatamente l’attività in questo inizio di anno.
Chiediamo di sostenere tutto il Sistema scolastico nazionale e quindi anche le scuole paritarie con la stessa misura, guardando agli studenti che frequentano la Scuola, perché i ricchi e i meno ricchi sono presenti in tutte le realtà scolastiche, statali e paritarie. Chiediamo che ogni singola scuola coinvolga i genitori sulle modalità di svolgimento delle attività scolastiche dei prossimi mesi che verranno decise e siano resi partecipi delle disposizioni approvate.
Infine, decidete. Ma cercate di non scaricate sulle spalle delle famiglie italiane il peso di sostenere quello che le istituzioni, tutte, hanno il dovere di fare.
Grazie

Roma, 22 aprile 2020

Il Presidente Nazionale
Giancarlo Frare