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Lettera aperta di docenti e genitori: «Colpo a libertà e a famiglie povere»

«Per la libertà di educazione: salviamo le scuole paritarie»

L’INIZIATIVA

«Turbati» come «cittadini e come cristiani» per le notizie riguardanti i mancati interventi per sostenere la scuola paritaria. Così un gruppo di docenti e genitori ha scritto una lettera aperta «per la libertà di educazione: salviamo le scuole paritarie». Due gli aspetti sottolineati dai firmatari (tra i quali Giuseppe Zola, vicepresidente Associazione Nonni 2.0; Giuseppe Richiedei, presidente emerito dell’Age; Marco Di Pilato, presidente Agesc di Milano, e Chiara Iannarelli, vicepresidente dell’associazione Articolo 26). Il primo riguarda «la violazione del diritto della famiglia nella libertà di scelta educativa», mentre il secondo è il «duro colpo che verrebbe inferto alla possibilità dei poveri di frequentare le scuole pubbliche paritarie, non potendo più far fronte al pagamento delle rette». «Con questo decreto – aggiungono – non verrebbe data alcuna tutela alla “povertà educativa” in cui tante famiglie sono cadute». Un «grido di dolore» che i firmatari estendono anche alla Chiesa. «I pubblici poteri, su cui incombe la tutela della libertà dei cittadini, debbono preoccuparsi che le sovvenzioni pubbliche siano erogate in maniera che i genitori possano scegliere le scuole per i propri figli in piena libertà, secondo la loro coscienza».