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Scuola: «fare» la giusta parità (senza tagliare le gambe al tavolo)

Risposta a una lettera segnata da dubbi, tenace speranza e spirito di servizio... È importante il gruppo di lavoro istituito dalla ministra Fedeli per arrivare a conclusioni operative sullo strumento del «costo standard» di scolari e studenti

Il direttore risponde - di Marco Tarquinio

Gentile direttore, ho letto toni di esultanza per il convegno di Verona del 23 novembre nell’ambito del Festival della Dottrina sociale della Chiesa. La ministra Fedeli ha annunciato di aver istituito una commissione per studiare il «costo standard» di un alunno nella scuola pubblica (che è sia statale sia paritaria).

Veramente non c’era bisogno di tutto questo apparato: tutti già sappiamo quanto costa all’erario pubblico un alunno della scuola statale e quanto uno della scuola paritaria.

Intanto però uno scopo è raggiunto: prima che la Commissione cominci a operare arriveranno le festività natalizie. Subito dopo ci troveremo in piena battaglia elettorale. Lo scenario politico cambierà e in un baleno arriverà l’estate e quindi… tutti al mare. E delle promesse della ministra Fedeli non parlerà più nessuno. Esprimo un solo auspicio: che questa profezia si riveli totalmente sbagliata.

Ma anche in questo caso una domanda resterebbe nell’aria: quando anche si sarà calcolato il costo standard, che cosa si farà per riconoscere nei fatti la parità?

don Marino Tozzi

da 40 anni presidente della Scuola Materna paritaria Asilo Fratelli Paganelli – Terra del Sole (Fc)

Il suo pessimismo, gentile don Marino, si fonda su motivazioni serie, frutto di una intensa esperienza e, purtroppo, di delusioni continue e profonde. Lei sa mitigarlo di cristiana (e civile) speranza: «…tutti al mare. E delle promesse della ministra Fedeli non parlerà più nessuno. Esprimo un solo auspicio: che questa [mia] profezia si riveli totalmente sbagliata…». Giusto, sperare. E soprattutto giusto non tagliare le gambe a un 'tavolo' (di lavoro) che è stato a lungo auspicato, qualche volta evocato ma soltanto adesso è stato finalmente messo in piedi dalla ministra Valeria Fedeli… Io posso dirle che vedo crescere, poco a poco, certo con lentezza e ancora con fatica, una trasversale consapevolezza del contributo garantito dalle scuole paritarie al 'servizio pubblico d’istruzione'. Importanti decisioni e orientamenti dell’attuale responsabile del Miur lo confermano, compreso quanto ha annunciato a Verona durante il confronto col presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti. Speriamo e lavoriamo, ognuno per la sua parte, perché questa maturazione proceda, fino all’adozione dell’equo e sinora troppo snobbato strumento del 'costo standard' di scolari e studenti.

Bisogna che si completi prima che sia troppo tardi per realtà educative paritarie messe in pericolo da discriminazioni e sottovalutazioni del ruolo che svolgono nella 'scuola di tutti'.

Avvenire del 10 dicembre 2017