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Ricerca & Design all’avanguardia al Liceo “E. Renzi”, nel cuore di Bologna

Entriamo e scopriamo una sorta di atelier culturale, scientifico-creativo, in ricerca- azione con l’Università, le Aziende, i laboratori ed i Centri di Ricerca. Un vero e proprio campus, insomma, dove il territorio circostante diventa parte integrante del

Con l’inizio del nuovo anno Agesc intraprende un viaggio attraverso le realtà regionali, per raccontare esperienze interessanti dentro la scuola cattolica. Il viaggio inizia a Bologna, dove incontriamo Maria Maddalena Faccioli, presidente regionale. Siamo in pieno centro storico, di fronte al Liceo scientifico “E. Renzi”, nato nel 1899 dalla passione educativa delle Maestre Pie. «Qui la cultura tecnico-scientifica si sposa con quella umanistico-letteraria – afferma Faccioli –. Il mondo moderno ha bisogno di menti flessibili e versatili e qui si coniugano tradizione ed innovazione». Come? «L’apprendimento avviene tramite ricerca e design – continua la presidente – per sviluppare tutte quelle abilità (come definite oggi skill e soft skill) che consentono agli allievi di partecipare al rinnovamento sociale nell’ottica del bene comune».

Entriamo e scopriamo una sorta di atelier culturale, scientifico-creativo, in ricerca- azione con l’Università, le Aziende, i laboratori ed i Centri di Ricerca. Un vero e proprio campus, insomma, dove il territorio circostante diventa parte integrante dell’offerta formativa, che ne sfrutta le potenzialità con fini educativi. Chiediamo a M. Maddalena Faccioli qual è il profilo dello studente ammesso al Liceo: «In linea con i requisiti Ocse, possiede competenze di metodo, intelligenza creativa e sociale, conoscenza di due lingue comunitarie».

C’è una prova d’ingresso? «Certo – prosegue Faccioli – ma in prossimità dei test/ Tolc si effettuano corsi intensivi». Incontriamo suor Stefania Vitali - direttrice del Liceo, per la quale «Design attitude non è solo una innata capacità progettuale dell’essere umano, ma soprattutto - all’interno di un percorso scolastico come il nostro - un processo educativo e di apprendimento che abbia a ispirazione il miglioramento del mondo, sia sul piano globale che locale. Occorre infatti far diventare professionalità l’attitudine dei ragazzi all’ideazione, al progetto, all’innovazione, mettendo l’aspirante progettista di fronte alle sfide che la contemporaneità ci impone per trasformarle in opportunità di crescita e benessere collettivo». E i percorsi di alternanza scuola-lavoro? Faccioli ne è entusiasta: «Si effettuano in diversi ambiti, in Italia e all’estero, considerando le attitudini e gli interessi degli studenti, affinché l’esperienza sia autentico apprendimento e orientamento per proseguire studi e lavoro. Ne citiamo alcuni: Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia, istituto Parri, Scuola filosofica domenicana, Villaggio senza barriere, Antoniano, Camst. La scuola ha vinto anche il premio di Unindustria Bologna “La tua idea d’impresa”.

Per scoprire di più domani ci sarà l’open day. «Educare all’arte del progetto significa offrire ai giovani una chiave per auto- progettarsi ali e radici – conclude Faccioli – e per Agesc questo è un principio base dell’educare. Libertà, parità (non solo economica) e autonomia sono i nostri obiettivi di sempre».