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La sfida di Epa: equità di accesso e inclusione per l’educazione di ogni bambino

In questi giorni la Commissione Cultura del Parlamento Europeo ha approvato una relazione sulla modernizzazione dell’educazione in favore della libertà di scelta educativa dei genitori

Lo scorso 25 aprile la Commissione Cultura del Parlamento Europeo ha approvato il progetto di Relazione di Iniziativa (Ini) sulla modernizzazione dell’educazione nell’Unione Europea. La relazione sottolinea il ruolo della conoscenza come risorsa economica chiave e fonte di benessere per i cittadini. È stata accolta anche l´unione di emendamenti presentata da membri di Ecr, Ppe, S& D (relatori Remo Sernagiotto e Luigi Morgano) riguardo ad «un adeguato sostegno finanziario agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, pubblici e privati non-profit, a condizione che il progetto educativo offerto sia improntato ai principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e conforme agli ordinamenti e alle disposizioni relativi alla qualità dell’istruzione e all’uso di tali fondi vigenti nello Stato membro». «Confidiamo nell’approvazione in giugno del testo da parte del Parlamento Europeo – auspica Giancarlo Frare, presidente nazionale Agesc – sperando che questo dia finalmente applicazione al dettato costituzionale che sancisce in Italia la libertà di scelta educativa per i genitori».

A Milano i lavori della Conferenza internazionale - Agesc protagonista grazie al vice presidente nazionale Claudio Masotti

Da oggi al 29 aprile avrà luogo a Milano la Conferenza Internazionale Epa sul tema “Equità di accesso e inclusione nell’educazione per ogni bambino in Europa”. Concluso il mandato di Eszter Salamon (ungherese), i lavori termineranno con l’elezione del presidente. «Questa conferenza si concentrerà sulle sfide che Paesi e genitori stanno affrontando per una equità reale – afferma Claudio Masotti vice presidente Agesc e vice presidente di European parents association –. Parleremo di pari opportunità per alcuni Paesi, evitando il doppio finanziamento da parte dei genitori e potenziando l’inclusione di studenti con talenti e bisogni diversi, declinati sulle differenze geografiche e culturali nonché sulle migrazioni». La Commissione Ue ha annunciato il suo impegno per creare uno spazio europeo dell’istruzione, in un quadro politico che spiani la strada all’obiettivo di uno sviluppo sostenibile: un’educazione di qualità inclusiva ed equa. Epa, nel suo Manifesto 2015, aveva già pubblicato la propria visione di istruzione del 21° secolo, fornita da sistemi educativi con ambienti di apprendimento equi per tutti i bambini e i loro genitori, sulla base di una scelta libera e informata in merito all’educazione dei figli. Educazione che non dovrebbe mai rappresentare un limite per la capacità finanziaria della famiglia. Anche l’Unesco ha pubblicato una propria visione, chiedendo di definire l’educazione come un bene comune piuttosto che pubblico. «Questo approccio – conclude Masotti – è una vera e propria sfida, per i diritti dei bambini e delle famiglie, e richiede ai governi scelte informate e senza restrizioni per i genitori, per un’educazione che sia la migliore per ogni bambino e per la società». Sabato 28 sono previsti gli interventi di Luisa Ribolzi, Sara Ferraioli ed Eleonora Panto sulle pratiche ispiratrici dell’equità di accesso e inclusione in Italia. (Info www.agesc.it)