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Famiglie e finanziaria, segnali preoccupanti. Frare: manovra debole

Congedo di maternità, taglio dei fondi a favore degli orfani di femminicidio, scarso interesse (quando non addirittura esplicita colpevolizzazione) degli anziani: «Così si crea uno scenario normativo che potrebbe risultare negativo per la tutela dei nucle

Sta entrando nel vivo la discussione in Parlamento della Legge di Bilancio 2019 ed emergono segnali di preoccupazione per la famiglia. Il presidente nazionale dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche Giancarlo Frare evidenzia come «non si tratti di un provvedimento fondamentale, bensì di una serie di previsioni. Queste ultime delineano uno scenario normativo che potrebbe risultare negativo per la tutela della struttura familiare. Iniziamo dalla proposta di modifica del congedo di maternità con la finalità che le donne potrebbero scegliere di lavorare fino al nono mese di gravidanza, per usufruire, dopo la nascita del figlio, della sospensione dal lavoro per maternità non utilizzata. Maggiore libertà di scelta? Se non fossimo coscienti di cosa accade realmente nel mondo del lavoro, con pressioni più o meno velate verso le donne che desiderano avere dei figli, potrebbe essere utile. Ma serve vigilare attentamente, poiché in Italia abbiamo molte risorse e inventiva ma non facciamo più figli. E il Paese invecchia ». Sempre in tema di legge di Bilancio si registra la bocciatura di un emendamento della minoranza parlamentare che proponeva lo stanziamento dei fondi a favore degli orfani di femminicidi, che di solito vengono cresciuti da parenti, molto spesso dai nonni. Anche questo un “taglio” ingiustificato, che dimostra superficialità per un problema reale, fortunatamente circoscritto, ma che avrebbe giustificato maggiore attenzione per situazioni di dolore e fragilità.

Altro argomento delicato è quello degli anziani. Grande risorsa per il mondo del volontariato, con un corposo bagaglio di esperienze che spesso viene messo a disposizione di tutta la società. «Oggi si tende invece ad acuire il conflitto tra le generazioni. Agli anziani (sul lavoro) si imputa la responsabilità della disoccupazione dei giovani e si persegue la miope teoria che vuole avviata alla quiescenza una buona parte di lavoratori non più giovani, con la giustificazione che in questo modo crescerà il lavoro. Questo farà sentire ancora più inutili gli adulti maturi». Frare conclude le sue riflessioni sui provvedimenti in discussione in Parlamento, con le esortazioni di Papa Francesco riferite ai nonni. «Il Papa ci ricorda che 'li abbiamo messi da parte e abbiamo perduto il bene della loro saggezza'. Vogliamo rimuovere la nostra paura della debolezza e della vulnerabilità, ma così facendo aumentiamo negli anziani l’angoscia di essere mal sopportati e abbandonati. Invece, dobbiamo risvegliare il senso civile di gratitudine, di apprezzamento, di ospitalità, capace di far sentire l’anziano parte viva della sua comunità ». Frare vuole ricordare ai giovani, «che si sentono eroi del presente, pieni di ambizioni e di insicurezze, che una vita senza amore è una vita arida».