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Gli elettori si sono espressi. Ma adesso la politica non si dimentichi della famiglia

Il presidente Frare analizza l’esito del voto in Calabria ed Emilia Romagna: «Nella nuova legislatura ci aspettiamo un passo in avanti sulla strada del sostegno alla parità scolastica»

«Ha vinto la democrazia» sono queste le prime parole del presidente dell’Agesc, Giancarlo Frare, sulla tornata elettorale. Si perché l’incremento così significativo nella affluenza alle urne, soprattutto in Emilia ha dato voce non più ai sondaggi bensì ai cittadini. Le elezioni in Emilia-Romagna e Calabria ci hanno consegnato le due amministrazioni territoriali che hanno ottenuto i migliori risultati e che, per i prossimi cinque anni, saranno determinanti per la vita dei loro cittadini. Due regioni e due territori molto diversi tra loro. Due economie altrettanto diverse, una più fiorente una più in difficoltà. In Calabria il livello di abbandono complessivo nella scuola secondaria di I grado, è il doppio di quello in Emilia-Romagna. Al di là delle differenze, la sintesi alla fine dello spoglio elettorale ci consegna tutta una serie di numeri che per un po’ saranno oggetto di analisi da parte di molti e alla fine daranno l’ultimo quadro sui vincitori e sui vinti. Due categorie che come genitori, non ci restituiscono nessuna risposta rispetto al tema della formazione e istruzione scolastica dei nostri figli e tanto meno sulla reale libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie.

La famiglia in quando origine, fondamento e cellula viva della nostra società è oggetto ineludibile di ogni azione politica del legislatore. E per sua natura accentra ed è destinataria della stragrande maggioranza delle leggi promulgate nel nostro paese. Per questo motivo nessuna forza politica è così sprovveduta da escludere i temi della famiglia dal suo programma elettorale. Anzi è proprio nella lettura dei vari programmi elettorali che sul capitolo dedicato alla famiglia vengono toccate le questioni fondamentali dell’etica, del welfare e della cura e istruzione.

Quindi la famiglia è oggetto dell’azione del legislatore, ma non è soggetto che ne determina l’elezione. O per meglio dire, ne determina l’elezione ma solo in modo indiretto attraverso i suoi singoli componenti di maggiore età.

L’articolo 48 della Costituzione italiana che sancisce il diritto di voto, è chiarissimo «Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età». E quindi, grande

spazio dedicato alla famiglia al momento della stesura dei “programmi-promesse” e nessuna o scarsa restituzione nel dopo elezioni. Siamo sostenuti in questa fatica dalle parole di Papa Francesco che all’inizio dell’anno appena concluso, aveva detto: «Ogni rinnovo delle funzioni elettive, ogni scadenza elettorale, ogni tappa della vita pubblica costituisce un’occasione per tornare alla fonte e ai riferimenti che ispirano la giustizia e il diritto. Ne siamo certi: la buona politica è al servizio della pace; essa rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugualmente doveri reciproci, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un legame di fiducia e di riconoscenza».

Come genitori e cittadini elettori – aggiunge il vicepresidente Claudio Masotti – certi dei riferimenti che ispirano la giustizia e il diritto, ribadiamo ancora e con più forza quanto già comunicato a mezzo stampa e cioè che: «Nella nuova legislatura in Emilia-Romagna e Calabria, ci aspettiamo un passo avanti sulla strada del sostegno alla libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie e della collaborazione tra Regione e scuole paritarie. Siamo disponibili al confronto e ad un lavoro comune, per ricercare gli strumenti più idonei per camminare su questa strada».