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A lezione sul web, ma tra i monti del Trentino

Finché le scuole paritarie avranno cuore e braccia questo viaggio continuerà per tantissimo tempo.

In questi giorni è stata scritta una pagina importante della storia politica del nostro Paese. Il riferimento va alle dichiarazioni della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che alla Camera, ha affermato: «Colgo l’occasione per ricordare la funzione sussidiaria che le scuole paritarie svolgono nella società e nell’ambito dell’istruzione quale parte integrante del sistema nazionale di istruzione, secondo quanto previsto dalle Legge 62/2000». Sono parole chiare, il principio è stato affermato con forza nel luogo simbolo della nostra democrazia, il Parlamento. La famiglia vede riconosciuto il proprio diritto alla libertà di scelta educativa, la scuola paritaria si vede riscattata nel suo ruolo pubblico di servizio alla nazione, la scuola statale che può ripartire senza correre il rischio di dover gestire alunni e docenti provenienti dalla chiusura delle scuole paritarie. In una parola: vincono i cittadini italiani.

Ma nel frattempo come stanno vivendo le scuole paritarie?

Iniziamo da un paesino che si affaccia nella magnifica cornice delle “Pale di San Martino” l’istituto Salesiano Santa Croce a Mezzano nel Primiero tra il Veneto e il Trentino. Una realtà unica nella valle dove i 120 alunni frequentano la scuola primaria e secondaria, più volte visitato dal presidente Agesc Giancarlo Frare.
In questo periodo – ci racconta don Manolo cuore pulsante della struttura – ci siamo attrezzati con gli strumenti tecnologici, anche se, essendo in una valle la connessione non sempre funzionava. Così ogni mattina, creando dei gruppetti wa, mandavo video, riflessioni, quiz, mantenendo la connessione morale e spirituale. La didattica a distanza ha funzionato, ma non può sostituirsi al rapporto diretto, la mancanza della relazione diretta, alla lunga, pesa.

Ma ecco la provvidenza, un nostro confratello è stato trasferito lasciando il “Tabia” un locale che era adibito a laboratorio di aeromodellismo. Ed ecco l’idea di un nutrito gruppo di giovani ex allevi che hanno deciso di coronare il loro sogno. Dopo mesi di isolamento perché non ristrutturare questo luogo in disuso per creare un ambiente che diventi come casa propria? Un ambiente che li faccia riflettere, pensare, giocare, collaborare e creare qualcosa che diventi, in questo cammino condiviso, casa.

Ognuno ha messo qualcosa, anche l’Agesc con la presenza di due genitori encomiabili come Andrea e Michele che da Trento hanno portato tantissimo materiale di recupero ed ecosostenibile, aiutandoci, incoraggiandoci, consigliandoci, facendoci sentire una grande famiglia, perché l’essere associazione vuol dire sentirsi uniti davvero, non dimentichiamo che Agesc Trentina è fatta da giovani genitori, che si stanno organizzando per fare momenti di saluto con i ragazzi di fine ciclo.

Abbiamo ripulito l’ambiente e riadattato una sala giochi. Questo dovrà diventare un piccolo “salotto”, perché questi giovani delle superiori, in sicurezza possano stare assieme. >
Con lo sguardo rivolto verso il cielo don Manolo ci fa vedere le pale di San Martino una zona che vive di turismo, un po' isolata ma che offre tanto perché si respira una natura che parla di Dio.

Ritornando alla scuola la caratteristica principale, che ci differenza da altre realtà, è l’offerta formativa, perché fatta nello “stile Salesiano”.

Don Bosco ha sempre affermato che i salesiani senza i ragazzi possono fare meno di esistere. Don Bosco ci consegna i ragazzi che noi consegniamo a Dio. Anche le persone più fragili, e noi abbiamo un grande rispetto per tutti compreso i ragazzi dsa su cui lavoriamo da tempo, devono realizzare il sogno che Dio ha su ciascuno di loro.
A settembre riprenderemo con le norme stabilite dalla Regione ma soprattutto per stare con i giovani e camminare assieme a loro.>

Mentre il sole si abbassa tra le catene montuose don Manolo si rimbocca le maniche e continua il lavoro. E’ arrivato alla metà di questa impresa che non ha meta. Perché non importa dove si va. L’unica cosa che conta è andare. E finché le scuole paritarie avranno cuore e braccia questo viaggio continuerà per tantissimo tempo.