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Agesc: autonomia e libertà di scelta per una scuola di qualità

APERTO DAI SALUTI DI PAROLIN E BASSETTI IL XX CONGRESSO NAZIONALE

La sfida, anche nel post pandemia, è ripartire puntando su autonomia e libertà di scelta e garantendo una scuola di qualità per tutti. Questo il senso del primo giorno di Congresso nazionale Agesc, che si è aperto ieri a Roma e che si concluderà domani a Tivoli, in cui l’Associazione genitori scuole cattoliche ha fatto il punto sulle necessità della scuola, «uno dei grandi malati italiani » la definisce il presidente nazionale Giancarlo Frare, aggiungendo che gli interventi che il governo ha intenzione di fare sull’istruzione «devono essere accompagnati da una vera autonomia delle scuole statali che possano saper cogliere le istanze delle comunità in cui operano e proporre offerte educative utili».

L’augurio è «vedere sempre la scuola come un cammino educativo e impegnativo di libertà». Libertà, spiega il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin in un messaggio, «che non sia solo possibilità di godere dei propri diritti, ma attitudine a disporre di sé in vista del bene comune: libertà 'da sé stessi per gli altri' piuttosto che libertà 'dagli altri per sé stessi' ». Senza dimenticare, gli fa eco il presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti nel suo saluto, che «il contributo che le scuole cattoliche offrono al sistema nazionale di istruzione e all’intera società italiana è assolutamente insostituibile per garantire qualità, libertà e pluralismo nell’azione educativa ». Anche perché è «nell’umanesimo cristiano il terreno in cui la scuola cattolica affonda le sue radici e l’atmosfera in cui innalza le sue ali». La pandemia ha messo in evidenza problemi strutturali nel nostro sistema di istruzione, ma questa può essere l’occasione per affrontarli e risolverli. Partendo innanzitutto dal consolidare il lavoro fatto in questi mesi dalla scuola cattolica, sottolinea il direttore dell’Ufficio Cei per l’educazione, la scuola e l’università Ernesto Diaco, «accogliendo la sfida della qualità, la costruzione di alleanze, mantenendo la fiducia delle famiglie e della comunità, il riconoscimento delle istituzioni, facendo nascere un nuovo modello culturale ». Il Covid infatti anche nella scuola ha «scardinato la consuetudine – aggiunge il presidente Copercom Massimiliano Padula – sia riguardo lo spazio scolastico ridotto alla camera di casa sia la dimensione del tempo, da fisso a mescolato con altri tempi». L’invito perciò «è fare un salto di qualità nella narrazione dell’educazione e, per i genitori, a sporcarsi le mani nella scuola che ha bisogno di famiglie che la aiutino ad essere più ancorate alla realtà», conclude il presidente del Forum delle associazioni familiari Gianluigi De Palo.
ALESSIA GUERRIERI
Roma


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Fonte:Avvenire