La sfida di Xenia, nuotatrice paralimpica: "Così cerco sempre di superare i miei limiti"

Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, il presidente provinciale dell'Agesc - Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Michele Cristoforetti, e la presidente del Coni Trentino – Alto Adige Sudtirol, Paola Mora, hanno speso parole di sincera ammirazio

L'evento, moderato dalla direttrice di Rttr, Marica Terraneo e organizzato da Agesc Trentino in collaborazione con il Comune di Trento, ha ricevuto il patrocinio della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico e del CONI regionale.

Forza, determinazione, sfida. Tre sostantivi che prorompono di getto per raccontare Xenia Francesca Palazzo, nuotatrice paralimpica dalla carriera brillante, confermata dall'argento nei 400 stile libero dei Mondiali di Londra 2019. Carriera ripercorsa a Trento giovedì 23 gennaio in due momenti: il pomeriggio nell'affollato incontro- testimonianza dal titolo “Determinazione e coraggio per superare i propri limiti”, svoltosi nella prestigiosa sala Falconetto di Palazzo Geremia, e in mattinata al Collegio Arcivescovile. In entrambe le occasioni tra il pubblico c'erano molti giovani e adolescenti.

Il senso della sfida, Xenia lo sperimenta fin dalla nascita, a Palermo il 29 aprile 1998, dovendo combattere contro una vasta emorragia cerebrale che, secondo i medici, nella migliore delle ipotesi le avrebbe permesso di vivere come un vegetale per qualche giorno o qualche mese al massimo. Xenia racconta come i suoi genitori non si siano mai arresi a questa diagnosi infausta. A soli tre mesi, la mamma di Xenia, campionessa di pallanuoto, porta la piccola in piscina facendole fare i primi corsi di acquaticità al pari di tanti bambini piccoli.

Con il passare del tempo l'andare in acqua diventa per Xenia una sorta di terapia, permettendole una vera e propria rinascita. Però, fa presente Xenia - trasferitasi nel 2008 a Verona con la famiglia per iniziare il nuoto professionistico -, “per me imparare a nuotare non è stato facilissimo. Perché se i miei compagni per imparare un esercizio ci mettevano tre mesi, io potevo impiegarci anche tre o quattro anni”.

La campionessa ricorda con piacevole nostalgia il suo percorso agonistico, a partire dal 2013, quando appena quindicenne arriva settima nei 200 metri stile libero, ai Campionati Mondiali di Montreal, per passare ai successi più recenti del 2018 a Dublino, dove vince 2 ori nei 200 misti e nei 400 stile, conquistando anche l’argento nei 50 e nei 100 stile e chiudendo la serie trionfale con il quinto posto nei 100 dorso. Termina con le vittorie londinesi, dove oltre a meritare l'argento migliora il suo record personale di 8 secondi e batte la super campionessa statunitense Jessica Long, ricevendo perfino i complimenti dalla grande avversaria.

La giovane esprime gratitudine per il mondo dello sport paralimpico, un ambiente che le ha permesso di stringere profonde amicizie, necessarie per superare anche le fatiche date spesso ancora dai suoi problemi di salute. Sport che accanto al senso di competizione delle gare trasmette i valori del rispetto e della correttezza reciproca.

Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, il presidente provinciale dell'Agesc - Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Michele Cristoforetti, e la presidente del Coni Trentino – Alto Adige Sudtirol, Paola Mora, hanno speso parole di sincera ammirazione per Xenia, per la carica di vita che trasmette a chiunque.

Il pomeriggio si è chiuso con il canto in coro, intonato da tutti i presenti in sala, dell'Inno d'Italia: un omaggio ben augurante in vista delle qualificazioni ai Giochi olimpici di Tokio 2020. Xenia, a ricordo della sua visita a Trento, ha ricevuto volentieri l'anemone sulla pietra delle Dolomiti, scultura prestigiosa realizzata dal noto artista-artigiano Settimo Tamanini, in arte Mastro 7.

Vita Trentina del 30/01/2020 di Enrico Tozzi