«Il “neocentralismo” è la nuova minaccia alle paritarie»

La preoccupazione delle famiglie a un incontro promosso a Pordenone dall’Agesc. «No» al taglio dell’alternanza e più fondi ai
Centri di formazione professionale

«Questo è un attentato permanente contro la libertà di educazione che, non dimentichiamolo, è un bene pubblico ». Parole forti a Pordenone, agli “Incontri con l’Editoria religiosa”, a cura di “Euro92 Eventi”, che ieri pomeriggio, all’Istituto Vendramini («paritaria pubblica», l’ha definita il direttore don Marino Rossi, 465 allievi), hanno ospitato una riflessione sulla scuola. Nonostante le promesse elettorali, rassicuranti - ha evidenziato, preoccupato, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio - di cifre se ne sono viste poche nei programmi di governo; si ha quasi l’impressione di dover sempre battagliare per non ritornare al punto di partenza. La riflessione di Giancarlo Frare, presidente dell’Agesc, di don Luigi Enrico Peretti, direttore della Federazione Cnos-Fap, di Claudio Gentili, vicedirettore di “Capitale Umano” Confindustria e del vicario generale della diocesi di Concordia Pordenone, don Orioldo Marson, è stata fissata su “tutta” la scuola, con quale attenzione in più, evidentemente alla paritaria.

Tra i tanti motivi di preoccupazione, la possibile cancellazione dell’alternanza scuola lavoro. Questa, invece, è un’opportunità - ha sottolineato Frare - che non può essere messa in discussione. Se ci sono aspetti da correggere, lo si faccia - ha puntualizzato don Peretti -, ma se ci sono 2 milioni e 800 mila giovani “Neet”, ci sono anche 600mila posti di lavoro che non trovano copertura, e quindi la formazione in azienda fin dalla scuola è necessaria, come è indispensabile, per tanti giovani, quella dei Cfp. Lo testimoniano i 93mila ragazzi dei corsi di ristorazione, i 40mila dei servizi estetici, i 26mila dell’elettronica, i 22mila della meccanica, i 19mila dell’automotive. Per Gentili si deve passare dall’“aut aut” all’“et et”, cioè dalla contrapposizione tra l’educazione umanistica e quella al lavoro a un sintesi capace di dare risposte autentiche. Un’opportunità di formazione libera da vincoli come, invece, non è stata per tante scuole ed aziende la legge sull’alternanza. Altrettanto pesante il problema del personale, che manca. E che in tanti casi viene risucchiato dalle paritarie. «È una vera e pericolosa emorragia», ha detto, preoccupato, Frare. Il presidente dell’Agesc ha rilanciato l’allarme anche per le risorse che le paritarie continuano a ricevere con il contagocce. Ben 389 gli istituti che l’anno scorso hanno dovuto cessare l’attività. Il problema? «C’è una tendenza al neocentralismo molto forte», ha sottolineato Tarquinio. Anzi, Gentili ha parlato di crescente “statolatria”. Ecco perché, secondo il direttore di Avvenire c’è l’urgenza di riscoprire la sussidiarietà: quella orizzontale, non solo quella verticale, valorizzando i corpi intermedi, la famiglia in particolare. E, al riguardo, l’assessore Alessia Rosolen del Friuli Venezia Giulia ha confermato che la Regione sta perfezionando una proposta di legge comprensiva delle misure per la famiglia e di quelle per la libertà di educazione.

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