Quale Scuola ? A Pordenone un incontro nazionale per verificare le attese dei Genitori sul sistema nazionale d'istruzione e la formazione professionale in particolare

No alla ‘statolatria’. Si all’autonomia, alla libertà di scelta educativa, al valore del diritto, e non solo del dovere, di educare

L’incipit viene da Don Orioldo Marson, che supplisce il vescovo impegnato in azioni pastorali, e ovviamente può lanciare più liberamente una domanda che molti in sala si stanno facendo: ‘Di fronte alla enorme fatica di tenere aperte le scuole pubbliche paritarie (concetto che verrà sottolineato da ogni altro intervento) teniamo duro? Non siamo le scuole dei ricchi e agevoliamo chiunque faccia la scelta della scuola cattolica.
Oltre questo, siamo l’ultima spiaggia per i genitori con figli disabili, ma nemmeno questo ci viene riconosciuto’. Giancarlo Frare – presidente AGeSC - sceglie di entrare subito nel tema della parità, scritta nel dettato costituzionale ma mai veramente completata.
‘Come genitori scegliamo un modello formativo. Abbiamo il dovere di educare i nostri figli, vorremmo averne anche il diritto. Ci preoccupiamo di libertà di scelta educativa ma vogliamo difendere l’istruzione, quella vera’. All’incontro è presente anche l’assessore regionale all’istruzione, famiglia, formazione professionale e lavoro Alessia Rosolen.
Entra nel vivo denunciando subito il declassamento dell’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia e promette di scrivere il nuovo testo della Legge 13 e la futura legge sulla famiglia. Molta preoccupazione viene riservata al rischio concreto di cancellazione dell’alternanza scuola – lavoro, su cui Frare era entrato a gamba tesa: ‘un’opportunità che non può essere messa in discussione’. Sarà don Peretti, direttore generale CNOSFAP, a puntualizzare che urge correggere gli aspetti negativi, e puntualizza ‘se ci sono due milioni e ottocentomila giovani ‘Neet’, ci sono anche 600.000 posti di lavoro senza copertura, e quindi la formazione in azienda è indispensabile, come quella nel CFP. Poi espone qualche numero, giusto per dimostrare che la formazione professionale non può essere trattata come il fanalino di coda dell’istruzione: 93.000 ragazzi studiano ristorazione, 40.000 i servizi estetici – che dovrebbero essere potenziati – 26.000 elettronica, 22.000 meccanica e 19.000 automotive. Per parametrare il valore che il nostro Paese affida all’istruzione tecnica – ITS – butta là due numeri: l’Italia diploma 7.000 studenti l’anno, la Germania 700.000. Un occhio alla geografia: solo 14 regioni su 20, competenti per la FP, hanno un sistema attivo. Claudio Gentili, che di capitale umano si occupa da decenni per Confindustria, cala l’asso della statolatria, una degenerazione che in Italia sta toccando tutti i gangli sensibili dell’economia dei servizi: dalla mobilità
(autostrade) alla salute. Sull’alternanza scuola-lavoro è impietoso: ‘l’abbiamo trasformata in apprendistato per motivi ideologici’. Cita l’ingegnere francese Riccardo Schwarz, che con il suo ultimo lavoro ‘Modernizzare senza escludere’ studia i bocciati e le loro storie, avanzando le ragioni dei post-requisiti anziché dei pre-requisiti. Per Tarquinio – direttore di Avvenire – ‘siamo di fronte ad un attentato permanente alla libertà di educazione, che è un bene pubblico. Hanno chiuso 389 scuole paritarie pubbliche. E la politica parla di scuola e famiglia solo nei programmi elettorali. Arrivata al dunque, non ci sono mai risorse’. Dal presidente regionale AGeSc Marcello Vantaggiato arriva un grido di dolore: ‘la scuola cattolica muore di pregiudizio, cioè a causa di una mentalità che ci identifica con i ricchi che possono permettersi una scuola privata. In realtà facciamo risparmiare allo Stato una montagna di soldi, che nessuno ci restituisce’.
Don Marino Rossi, direttore dell’Istituto Vendramini che ospita l’incontro, e ha la preside che tutti vorremmo – Anna Romano - interviene confermando il danno grave del pregiudizio, cui si aggiunge il rischio, non lontano, del rimedio assistenziale. Il confronto, organizzato da ‘Incontri con l’editoria religiosa’ ASCOLTARE LEGGERE CRESCERE insieme ad AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche - si conclude con le parole di Don Giueppe Costa, salesiano, già direttore della Libreria Editrice Vaticana, con un passato di formatore nella comunicazione, che sottolinea la necessità di una testimonianza lungimirante e credibile dei cattolici per la scuola. All’incontro erano presenti anche i consiglieri Alessandro Basso di Fratelli d’Italia e Chiara De Giau del PD.