IL SENSO CIVICO COMINCIA ANCHE DAL MODO IN CUI TRATTIAMO GLI ANIMALI

Venerdì sera, lungo una strada di campagna in provincia di Verona, un ciclista di nome Michele ha notato un piccolo leprotto ferito sul ciglio dell’asfalto. Ha cercato inutilmente di fermare due auto, ma nessuno si è fermato. Quando sono passata anch’io, ha fatto di tutto per attirare la mia attenzione. Non capendo cosa stesse succedendo, ho parcheggiato lateralmente per chiedere se il ciclista avesse bisogno di aiuto. Solo abbassando lo sguardo ho visto il leprotto: era ferito, con gli occhi sanguinanti, probabilmente investito da poco. L’ho raccolto con delicatezza e, fortunatamente, avevo nel baule il trasportino del gatto, dove l’ho sistemato al sicuro. Da lì è iniziata la ricerca di un Cras (Centro Recupero Fauna Selvatica): essendo strutture gestite da volontari, dopo le 19 è difficile trovare qualcuno disponibile. Ma con tenacia, tra tentativi e numerose telefonate, alla fine ci siamo riusciti.
Ritengo che il senso civico si costruisca nei gesti quotidiani, anche nei più piccoli. Educare a soccorrere un animale selvatico in difficoltà fa parte del bagaglio delle esperienze da insegnare o semplicemente da attuare attraverso il buon esempio, un approccio empatico e responsabile, capace di agire nel mondo per migliorarlo. In un tempo in cui assistiamo spesso a indifferenza, a velocità che ignorano l’altro, fermarsi e prendersi cura di qualcuno è un atto profondamente civile.
La tradizione cristiana ci offre figure luminose in merito. San Francesco d’Assisi è universalmente noto per la sua fratellanza con gli animali. Per lui ogni creatura era parte del disegno divino. Don Mario Canciani, sacerdote romano, celebrava Messe in compagnia di cani e gatti, convinto che anche gli animali fossero segni del Creatore. E ancora, Padre Paisios del Monte Athos, venerato nella Chiesa ortodossa, raccontava di vivere in armonia con volpi, orsi e uccelli, vedendo in loro la presenza dell’amore di Dio. Questi uomini ci ricordano che prendersi cura di un essere vivente vulnerabile non è atto minore, ma parte di un atto amorevole quotidiano.
Ma che cos’è il senso civico? Deriva dal latino civicus, “proprio del cittadino”. Ma oltre all’etimologia, conta la sostanza: senso civico significa agire con responsabilità verso la comunità, rispettare regole condivise, proteggere il bene comune. In Italia, l’educazione civica è tornata come materia obbligatoria nel 2019: un segnale importante, ma non sufficiente. Perché i comportamenti non nascono solo dai banchi, ma anche dai cortili, dalle strade, dalle case. Salvare un animale in difficoltà è un’esperienza educativa che richiede attenzione, decisione, contatto con le istituzioni (guardie forestali, veterinari, centri di recupero). E soprattutto insegna ai giovani che ogni vita ha valore, che la cura è un dovere e un diritto.
Chi è capace di accorrere per un essere vivente in difficoltà, un giorno sarà pronto a fare lo stesso per un bambino in pericolo, un anziano solo, un malato dimenticato, un amico fragile o diversamente abile. Educare alla “cura” è una forma concreta di allenamento alla solidarietà sociale. Non è idealismo: è realismo educativo. Perché ogni occasione in cui una persona o un figlio impara a vedere e agire, a compatire e intervenire, è un seme che germoglierà nella coscienza civica di tutti.
La famiglia è il primo presidio civico. Un gesto vissuto insieme lascia tracce durature, più di mille discorsi astratti. Ogni vita conta, ogni gesto educa. San Francesco diceva: «Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile».
Alla fine il leprotto è vivo e si sta riprendendo benone.
Nelle prime comunità cristiane, la lepre era vista come simbolo di vita nuova, in parte per la sua grande fertilità. Nei mosaici paleocristiani (es. nelle catacombe) le lepri sono talvolta rappresentate mentre corrono o fuggono, interpretate come l’anima che cerca rifugio in Dio… Che la sua rinascita sia di buon auspicio per tutti!
Alice Manganotti
Responsabile Ufficio Stampa
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Fonte: Avvenire