«UNA FINE DI ANNO SCOLASTICO TRA GIOIA, GRATITUDINE E CONDIVISIONE»

«UNA FINE DI ANNO SCOLASTICO TRA GIOIA, GRATITUDINE E CONDIVISIONE»

Tra oggi e domani suonerà, in quasi tutte le regioni d’Italia, l’ultima campanella dell’anno scolastico 2024/2025 e finalmente gli alunni di tutta la penisola potranno chiudere i libri a eccezione, ovviamente, dei piccoli allievi delle Scuole dell’Infanzia e degli studenti impegnati con gli esami di terza media e le prove di maturità.

Spesso, però, i genitori vedono questo traguardo come il ripetersi dell’annoso problema di dove poter “collocare” i figli mentre loro sono al lavoro. Prima di arrivare a tutto ciò, però, nelle scuole si sono svolte o si svolgeranno le colorate feste di fine anno. Tali momenti, per i quali docenti e allievi si preparano da settimane e durante i quali mamme e papà orgogliosi filmano, fotografano e ammirano le performance dei propri piccoli, anche quando piccoli non sono più, rappresentano un momento bellissimo e fondamentale per la comunità educante.

Dopo un anno di compiti, verifiche, interrogazioni e impegno più o meno gravoso queste sono un’occasione di divertimento e allegria tra i compagni di classe, genitori e docenti. Le feste di fine anno, infatti, potrebbero apparire, a coloro che non ruotano intorno al mondo scolastico, non importanti per la crescita dell’alunno. Viceversa, questi momenti sono fondamentali non solo per gli studenti ma per tutta la comunità educante (genitori, nonni, docenti, personale scolastico ecc.) perché, oltre a educare gli alunni a porsi davanti a un pubblico eterogeneo, unisce tutte le anime della scuola che solo in sinergia possono operare al meglio per il bene dei discenti.

È fondamentale, quindi, la partecipazione attiva di tutti per riuscire ad organizzare questi eventi nella maniera migliore e soddisfacente soprattutto per i ragazzi che sono i reali protagonisti. Molto spesso non occorrono grossi preparativi ma semplicità e armonia rispecchiando la spensieratezza della gioventù che sa di aver raggiunto l’ennesimo traguardo.

I genitori di Agesc, tra le molteplici attività, sono campioni nell’organizzazione di questi momenti di aggregazione e, con un po’ di inventiva e volontà, riescono a renderli “speciali” non solo per i propri figli ma per l’intera comunità. La festa di fine anno scolastico è quel qualcosa che grandi e piccini si ricorderanno e che si porteranno dietro per tutta la vita. È quindi fondamentale che tutti i genitori comprendano l’importanza di questi eventi e colgano l’occasione per essere, per la prima o ennesima volta, parte attiva della comunità educante. Papa Francesco ha detto: «La famiglia non è la somma delle persone che la costituiscono, ma una comunità di persone. E una comunità è di più che la somma delle persone. È il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. È fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole». Leone XIV, inoltre, ha richiamato la comunità educante ad aiutare i giovani a «dare il meglio di sé secondo il disegno di Dio, trasformando le sfide dell’epoca contemporanea in trampolini di lancio».

I giovani sanno fare cose meravigliose, ma devono crescere in armonia e, perché ciò avvenga, è fondamentale la sinergia di tutte le componenti che animano il mondo “scuola” che, mai più di adesso, deve infondere fiducia ai giovani sia nei momenti istituzionali (lezioni, incontri ecc) ma anche durante quelli più conviviali come le feste di fine anno che a tutti gli effetti sono momenti educativi e non solo ludici.

San Giovanni Bosco, infatti, sosteneva che i momenti di festa sono una fonte di gioia, gratitudine e condivisione, fondamentale per la crescita umana, spirituale e comunitaria; per non parlare di Sant’Agostino per il quale «il cantare è proprio di chi ama e che chi canta prega due volte». Si è mai vista una festa scolastica di fine anno senza il canto di bambini e studenti? Questa è l’aspirazione delle scuole cattoliche e dei genitori di Agesc che augurano alla scuola italiana “Buona estate!”
Margherita Siberna Benaglia
Vicepresidente nazionale

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Fonte: Avvenire