Seguici sui nostri social
Login

LA LETTERA DELL’AGORÀ - Le scuole paritarie a Draghi: «Garantisca il nostro futuro»

Due le richieste: stabilizzare i 70 milioni per l’inclusione dei disabili e “convenzionare” le materne con il Ministero attraverso un fondo strutturale di 320 milioni. «Il Pnrr – si legge nella lettera al Presidente del Consiglio – non tiene conto di chi

Stabilizzare i 70 milioni per l’inclusione degli alunni disabili e istituire un fondo strutturale di 320 milioni per le scuole dell’infanzia. Sono le richieste contenute nella lettera che l’Agorà della parità ha scritto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in vista dell’approvazione della legge di Bilancio 2022 da parte del governo. Rilanciata nei giorni scorsi da Avvenire e sostenuta da un drappello bipartisan di deputati, la richiesta di stabilizzare, anche per il 2022, i 70 milioni di euro per l’inclusione previsti dalla manovra di bilancio soltanto per il 2021 («Una boccata d’ossigeno per scuole e famiglie», ricorda l’Agorà), risiede nell’aumento esponenziale degli alunni con disabilità registrato negli ultimi anni dagli istituti non statali: dai 7.536 di quindici anni fa si è passati ai 15.350 dell’anno scolastico 2018/2019.

«L’aumento degli alunni con disabilità nelle paritarie è in costante crescita – si legge nella lettera dell’Agorà a Draghi – e le famiglie con le scuole che rappresentiamo ci chiedono con forza che tali fondi, seppur ancora insufficienti, siano stabilizzati per confermare l’attenzione mostrata da governo e Parlamento, poco meno di un anno fa, così da consentire alle scuole paritarie di poter finalmente pianificare con maggior tranquillità e nella consapevolezza di risorse certe, il reclutamento e la formazione dei docenti».

Proprio per «garantire un futuro alle scuole paritarie dell’infanzia, settore sempre più in crisi, in particolar modo nelle regioni del Sud», l’Agorà avanza una seconda richiesta all’esecutivo: convenzionare le materne paritarie con il ministero dell’Istruzione, come già avviene per la primaria, attraverso la costituzione di un fondo strutturale di 320 milioni di euro. In questo modo, ogni anno le materne non statali potrebbero contare su contributi certi per 640 milioni, di cui 320 da questo nuovo fondo e altrettanti come quota parte dei 540 milioni che, ogni anno, lo Stato riconosce agli istituti paritari sulla base della legge 62/2000 sulla parità scolastica. Il tutto con l’obiettivo di «mettere in sicurezza questo indispensabile servizio pubblico senza il quale oltre 400mila bambini non avrebbero accesso al primo grado di istruzione ed educazione», si legge sempre nella lettera a Draghi. «Il Pnrr che destina importanti risorse per la costruzione di nuove strutture destinate al comparto 0-6 gestite da Stato ed Enti locali – sottolinea nuovamente l’Agorà della parità – non tiene conto di chi già esiste ed opera in questo settore. Un Paese che vuole puntare sull’educazione non può non riconoscere, a chi ne ha fatto motivo di missione e servizio, il ruolo sussidiario fino ad ora svolto».
Paolo Ferrario

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte:Avvenire