QUALE FUTURO PER LA SCUOLA PUBBLICA PARITARIA CATTOLICA?

Con l’intervento del prof. Ernesto Diaco, direttore dell'ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l'università della CEI, si è concluso a Firenze il Consiglio Nazionale dell’AGeSC.

Due giorni di dialogo, di confronto, a partire dalla situazione che attraversa oggi la scuola pubblica paritaria cattolica con uno sguardo rivolto al futuro e al territorio. Questa in estrema sintesi la due giorni che ha visto riuniti a Firenze i delegati nazionali dell’AGeSC, l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche presente in tutta Italia. Tanti gli stimoli che sono venuti dagli ospiti partecipanti all’incontro pubblico che ha aperto i lavori sabato mattina: Mons. Claudio Giuliodori, Pres. Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica; l’On.le Gabriele Toccafondi, Segr. VII Commissione Camera Deputati – Cultura, Scienza e Istruzione e collegata in videoconferenza la dott.ssa Maria Assunta Palermo, Dir. Gen.le per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del MIUR.

Nel suo intervento l’on.le Toccafondi ha sottolineato come “La politica sul ruolo pedagogico della scuola si deve interrogare tra realismo o ideologia e cambiare idea e mentalità riguardo le Scuole Paritarie Cattoliche a partire dal fatto che queste scuole sono servizio pubblico”.

Per mons. Giuliodori “fare rete è oggi indispensabile e non è scontato. È necessario trovare un raccordo tra le scuole, gli istituti, le comunità dove viviamo che spesso sono molto diverse tra loro perché collocate in situazioni e contesti geografici molto diversi.”
“Se le scuole vogliono essere significative, soggetto sociale pubblico, debbono essere presenti, organizzate in modo organico, avere una voce unitaria e forte. Il diritto originario all’educazione è dei genitori e lo stato deve sostenere questo diritto, non è esonerato dal garantire il diritto primario dei genitori.”

“Il sistema amministrativo è fortemente impegnato nel comprendere le realtà e le problematiche territoriali delle scuole e in questa ottica il rapporto con le associazioni dei genitori è uno dei passaggi importanti.” Ha esordito così la dott.ssa Palermo, intervenendo in videoconferenza.
“Il rapporto con i genitori è fondamentale, perché l’attenzione alle consulte degli studenti e soprattutto alle associazioni dei genitori ci aiutano a comprendere quali scelte compiere per una sempre più attenta calibratura delle proposte educative e anche degli aggiornamenti istituzionali che si rendono necessari.”

Particolarmente significativo anche l’intervento del prof. Diaco domenica mattina, intervento che ha delineato le problematiche e le sfide future che il sistema “scuola”, e in esso le scuole paritarie cattoliche, si trova di fronte.
Richiamando le parole di papa Francesco, ha citato alcuni passaggi fondamentali: ricostruire l’umanesimo; far fronte alla dittatura dei risultati… e all’ostacolo della rapidità, del tutto e subito, che contrasta con la naturale lentezza della crescita biologica.
Il futuro delle nostre realtà, per il prof. Diaco, passa attraverso una stretta alleanza tra famiglie, istituti e insegnanti, quel piccolo esercito di oltre 55.000 persone che sono la struttura di un sistema educativo che pone al centro la crescita umana delle giovani generazioni. “Nella miriade di proposte, nella frammentazione che sempre di più interessa anche il mondo educativo, scolastico, noi abbiamo uno sguardo d’insieme, una visione sull’uomo, sulla persona, sulla vita, sulla società e anche sull’oltre, sulla trascendenza che è la nostra forza. E può diventare forza attrattiva.”

In apertura dei lavori, la presidente nazionale dell’AGeSC, Catia Zambon, aveva ribadito come l’azione della associazione sia sempre più necessaria perché “… non può esistere libertà di scelta educativa per un genitore se non c’è parità di trattamento economico, e ancora oggi un genitore che porta i propri figli in una scuola pubblica paritaria paga due volte”.

AGeSC è cosciente che la scuola di domani non sarà sicuramente quella che stiamo vivendo oggi, sarà molto condizionata dalle tecnologie, dalle spinte economiche e dalla competitività, ma proprio per questo la presenza della scuola cattolica è vitale e va continuamente rilanciata; esperienza e presenza indispensabile per una società civile che papa Francesco ci chiama ad “abitare” e della quale farci carico.

Firenze, 20 febbraio 2022