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Dire sempre la verità, anche quando può far male

Messaggio del Papa per la 52ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, “‘La verità vi farà liberi’ (Gv 8,32)

Sul Messaggio del Papa per la 52ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, “‘La verità vi farà liberi’ (Gv 8,32). Fake news e giornalismo di pace”, abbiamo letto sulla stampa vari commenti. Anche diversi presidenti di associazioni aderenti al Copercom si sono confrontati sul testo. Oggi (8 febbraio) pubblichiamo gli interventi di don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore di Meter onlus, e di Benito Perrone, vice presidente dell’Ugci (Unione giuristi cattolici italiani). Entrambi, da angolazioni diverse, ci offrono due letture originali.

“‘L’incontro con Lui è l’atto decisivo del Giudizio. Davanti al suo sguardo si fonde ogni falsità. È l’incontro con Lui che, bruciandoci, ci trasforma e ci libera per farci diventare veramente noi stessi. Le cose edificate durante la vita possono allora rivelarsi paglia secca, vuota millanteria e crollare’ (Spe salvi n. 47). Sono intense le parole di Benedetto XVI che arricchiscono quelle di Papa Francesco quando puntualizza che per neutralizzare, contenere, superare e guarire dalla falsità, dalle fake news, ‘il miglior antidoto (…) non sono le strategie, ma le persone: persone che, libere dalla bramosia, sono pronte all’ascolto e attraverso la fatica di un dialogo sincero lasciano emergere la verità; persone che, attratte dal bene, si responsabilizzano nell’uso del linguaggio’. La menzogna, nella relazione e nelle parole dette – osserva don Fortunato Di Noto –, ha in sé un palese e persuasivo potere di seduzione, così ingannevole di rendere schiavi, soprattutto chi è più debole e fragile”.

“Le fake news ci fanno naufragare nella profondità dell’abisso, e ci rendono persone non autentiche. Sono una moneta persuasiva della corruzione e, senza ombra di dubbio, un efficace strumento di persuasione e dunque un potente mezzo di influenza sociale. Dobbiamo – sottolinea il fondatore di Meter – dire sempre la verità, anche quando può far male, non la falsità e le menzogne, perché distruggono le relazioni e paralizzano la libertà dell’uomo, che deve sempre fare i conti con la fragilità della sua esistenza e che, nonostante le cadute, cerca sempre il bene nella verità”.

Ecco perché “dire sempre la verità ai bambini, fin dalla più tenera età, li forma a saper contenere i contraccolpi della parola menzognera di chi vuol rubargli l’innocenza”. Alcuni versi, aggiunge il sacerdote, “illuminano ancora quello che dobbiamo fare, sempre: ‘Non bisogna mentire ai bambini. Non bisogna convincerli della menzogna. Non bisogna assicurarli che al mondo va tutto liscio come l’olio. Capiranno. Anch’essi sono uomini. Rivelate loro che esistono difficoltà senza numero’ (Evgenij Aleksandrovic Evtušenko)”. È un “grande impegno, quello che spesso manca”, conclude don Di Noto.

“Come è noto, la libertà di parola, in particolare la libertà di espressione online, è il problema del momento, con il rilevante fenomeno delle ‘notizie false’, le cosiddette fake news che, come ricorda il Santo Padre, sono di antica origine, come testimoniato dagli episodi biblici di Caino e Abele e della Torre di Babele (Gen 4, 1-16; 11, 1-9)”. Nel “nostro mondo segnato da una comunicazione sempre più veloce – afferma Benito Perrone –, è giustamente sottolineata la necessità di non trovarsi impreparati di fronte alle informazioni infondate, apparentemente plausibili ma, in realtà, ‘basate su dati inesistenti o distorti’ e mirate a ingannare e persino a manipolare i destinatari”.

Inoltre, è “condivisibile il comune impegno a prevenire la diffusione delle notizie false; si accompagna la consapevolezza delle rilevanti difficoltà, dato che fra le modalità di apprendimento delle notizie la lettura è in declino perché ‘di là c’è sempre la televisione accesa’; ci sono” in più “Facebook, Google e Twitter che continuano a rifiutare la responsabilità per quello che viene postato sulle loro piattaforme che pubblicano di tutto, privilegiando ‘emozioni facili e immediate da suscitare, quali l’ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione’”.

“L’accenno che Papa Francesco fa alla comunicazione all’interno di un sistema digitale – prosegue il vice presidente dell’Ugci – postula pertanto la necessità di prestare attenzione ai limiti che potrebbe incontrare il principio della libertà di parola che, costante negli ordinamenti democratici, è imprescindibile ormai che debba fare i conti con il potere smisurato e incontrollato dei media e dei social”.

Di fronte “alla problematicità della questione – aggiunge Perrone –, è particolarmente importante l’affermazione di Papa Francesco che ‘il più radicale antidoto al virus della falsità è lasciarsi purificare dalla verità’, per discernere la quale ‘occorre vagliare ciò che asseconda la comunione e promuove il bene e ciò che, al contrario, tende a isolare, dividere e contrapporre’. Per i cristiani la strada idonea a riportare fiducia e ad aprire vie di comunione e di pace – conclude il vice presidente dell’Ugci – è ripartire con costante impegno a coltivare relazioni libere fra le persone e il loro ascolto reciproco”.

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