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I 15enni italiani bocciati in lettura

Uno studente su quattro ha difficoltà a comprendere il significato di un testo di media lunghezza Soltanto uno su venti è in grado di distinguere i fatti dalle opinioni, in un argomento non familiare

Peggiora la capacità dei quindicenni italiani di comprendere un testo e di valutare e utilizzare per la propria vita ciò che hanno letto. È la preoccupante realtà che emerge dall’indagine Ocse Pisa 2018, presentata ieri, sulle competenze degli studenti di 79 Paesi, di cui 37 aderenti all’Ocse, in lettura, matematica e scienze. Per l’Italia hanno partecipato alle prove 11.785 studenti di 15 anni, divisi in 550 scuole.

Il 25% ha difficoltà di base

A destare scalpore sono stati i risultati ottenuti nei test di lettura e di comprensione del testo, nei quali gli alunni italiani ottengono 476 punti, rispetto a u- na media Ocse di 487, collocandosi tra il 23° e il 29° posto, in compagnia degli studenti di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele. Rispetto alla medesima rilevazione, effettuata nel 2000, gli italiani ottengono 11 punti in meno, 10 punti in meno nel confronto con i risultati del 2009 e addirittura 13 punti in meno rispetto al 2012. Una regressione che si manifesta, con la crudezza dei dati, quando si sottopone un testo da analizzare agli studenti. Il 25%, uno su quattro, ha difficoltà con gli aspetti base della lettura. Come, per esempio, identificare l’idea principale di un testo di media lunghezza o collegare informazioni provenienti da fonti diverse. Soltanto uno studente su venti padroneggia compiti di lettura complessi ed è in grado, per esempio, di distinguere tra fatti e opinioni, quando affronta di un argomento non familiare.

Divario Nord-Sud

Anche in questa rilevazione viene evidenziato l’ampio divario tra le aree del Paese. Mentre al Nord, i ragazzi ottengono risultati superiori alla media Ocse (498 punti al Nord Ovest e 501 al Nord Est), al Sud e nelle Isole si fermano molto sotto la media, rispettivamente a 453 e 439 punti. Superiore alla media italiana e appena sotto quella Ocse, i risultati dei quindicenni del Centro, che in lettura raggiungono i 484 punti.

Bene i Licei, male i Cfp

Grandi differenze di rendimento si registrano tra le diverse tipologie di scuole. Nei Licei, per esempio, il 9% degli studenti raggiunge livelli elevati, da top performer, nei test Pisa e soltanto l’8% non raggiunge il livello minimo ( low performer).

Di contro, negli Istituti professionali e nei Centri di formazione professionale ben il 50% degli studenti non raggiunge il livello minimo di competenze in lettura e comprensione del testo.

Promossi in matematica...

L’unica nota positiva della rilevazione Ocse Pisa 2018 è rappresentata dai risultati in matematica. Qui i quindicenni italiani ottengono 487 punti, in linea con la media Ocse di 489. Gli studenti del Nord Est arrivano a 515 punti e i liceali a 522.

...bocciati in Scienze Di tutt’altro tenore, invece, gli esiti in scienze, «significativamente inferiori», annotano i ricercatori dell’Ocse, rispetto a quelli dei coetanei dei Paesi più industrializzati. In scienze, i nostri quindicenni ottengono 468 punti, oltre venti in meno dei 489 della media Ocse. Ancora una volta, i liceali, con 503 punti, alzano la media, ma i 394 punti (quasi 100 in meno della media Ocse) dei professionali, la abbattono definitivamente. A parziale consolazione, la ricerca segnala che, in scienze, il trend è andato peggiorando in tutta l’area Ocse, con una performance media del 2018 tornata al valore rilevato nel 2006.

Ragazze migliori in lettura

A livello di genere, il report segnala che le studentesse, in lettura e comprensione del testo, superano i ragazzi di 25 punti, con picchi di 30 e35 punti, rispettivamente nel Nord Est e nel Sud e Isole. Nei livelli bassi le ragazze sono meno dei maschi, mentre sono di più nei livelli medio alti. Non così, invece, in matematica e scienze. Qui gli studenti realizzano una performance di 16 punti superiore rispetto a quella delle ragazze e questa differenza è più del doppio di quella rilevata, in media, nei Paesi Ocse. In particolare, in scienze, anche se le ragazze ottengono, mediamente, due punti in più dei maschi, i ragazzi più bravi superano le studentesse migliori di 11 punti.

Avvenire del 4 dicembre 2019