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Parma, salvata la scuola più antica

Accordo tra le suore domenicane e una cooperativa di servizi. I nuovi gestori hanno assicurato il mantenimento dell’orientamento cattolico

Finisce un’epoca a Parma. Le attività educative fondate a fine 1700 dalle suore Maestre Luigine passano a una cooperativa privata. È di ieri, infatti, la firma del preliminare per la cessione da parte delle Domenicane della Beata Imelda – che nel 2002 si sono fuse con le Luigine – delle scuole paritarie dell’infanzia e primaria “Santa Rosa” e quelle secondarie di primo e secondo grado “P.G.E. Porta”, a Proges, cooperativa sociale di servizi alla persona, aderente a Legacoop, nata vent’anni fa nella città emiliana.

Un comunicato congiunto tra la Congregazione e la coop spiega alcuni dettagli dell’ac- cordo operativo dal 1° settembre prossimo e chiude, per il momento, un caso rilanciato in questi mesi proprio da Avvenire.

«Il messaggio che vogliamo dare – dichiara Marco Papotti, responsabile della linea educativa di Proges – rivolto soprattutto alle famiglie e agli insegnanti, è che l’esperienza del “Porta” e del “Santa Rosa” prosegue. Dopo un intenso e costruttivo dialogo abbiamo firmato un accordo con cui ci impegniamo a dare continuità al progetto formativo della scuola mantenendo il corpo docente, il personale Ata e amministrativo e l’orientamento cattolico che contraddistingue l’istituto». Impegni dichiarati «non negoziabili » fin dall’inizio delle trattative sia dalla Congregazione sia dal comitato dei genitori in rappresentanza delle famiglie dei 270 studenti. «Siamo consapevoli che è necessario un rafforzamento dell’offerta formativa – continua il nuovo gestore – per aumentarne l’attrattività e per creare un progetto culturale forte e competente. Valuteremo quali azioni mettere in campo a tal fine. Ma la storia di questa scuola non andrà dispersa ». Parole che hanno convinto le Imeldine: «Esprimiamo fiducia nel rapporto e nell’alleanza che si è costituita con Proges e che consentirà una brillante prosecuzione dell’attività scolastica, nel rispetto di quell’orientamento cattolico che l’ha traghettata fino ad oggi con la stima di tutta la città», afferma suor Gemma Bini, rappresentante della Congregazione. Soddisfazione anche da parte dei genitori: «I tre punti cruciali sono stati accettati anche perché siamo rimasti uniti come famiglie. Inoltre Proges ha annunciato un piano di investimenti e per noi questo e la solidità della cooperativa sono una garanzia» dice Radwan Khawatmi, portavoce delle famiglie. Infine l’appello di Proges alla città: «Siamo certi che anche altri soggetti del sistema educativo, istituzionale e religioso di Parma ci sosterranno in questo, perché la pluralità educativa è senz’altro una ricchezza e una risorsa per tutti».

Avvenire del 22 febbraio 2018 - MATTEO BILLI