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Sfida educativa, scuole cattoliche in campo

Educare ancora', una iniziativa, «che vuole riprendere in mano la sfida educativa che il nostro tempo ci presenta di fronte a qualche affaticamento del mondo adulto».

C’è una grande tradizione nelle scuole cattoliche di Cinisello Balsamo, un’attenzione all’educazione che è riconosciuta da tutta la città. Ieri a 'La Nostra Casa' in Villa Arconati, direttori didattici, presidi, sacerdoti si sono ritrovati per presentare 'Educare ancora', una iniziativa, ha detto Giuseppe Meroni (insegnante e membro attivo di questo comitato): «che vuole riprendere in mano la sfida educativa che il nostro tempo ci presenta di fronte a qualche affaticamento del mondo adulto».

Le scuole cristiane in questa città di oltre 70 mila abitanti svolgono una funzione educativa che ancor oggi contraddistingue il dna di migliaia di persone che gli asili parrocchiali, i Salesiani, l’istituto Madre Maria Mazzarello delle salesiane di don Bosco, l’asilo Frova, la scuola aperta dal Cottolengo di Torino un secolo fa in questo paese, hanno saputo trasmettere. «Non creare spettatori, ma generare protagonisti » questo il messaggio che Giuseppe Meroni ha affidato a un centinaio di persone presenti. Don Simone Riva, della parrocchia Sacra Famiglia, ha portato il saluto del vicario episcopale don Antonio Novazzi che parla di «un cammino promettente perché basato sulla passione educativa. Ancora fondamentale oggi è la ricerca della verità e del senso della vita e per questo vale la pena spendere energie ». Don Simone ha poi aggiunto: «questa non è una cosa che facciamo noi, è una iniziativa dal-l’alto, è questa una condizione per essere tutti liberi».

Il sindaco Giacomo Ghilardi ha espresso l’orgoglio per questa iniziativa. Presenti le forze del mondo economico, cittadini che credono e sono pronti a sostenere e mettere risorse per questo nuovo vivaio scolastico. Un primo cammino, un momento di confronto domani alle 21, alla parrocchia S. Pio X. Con il parroco don Emilio Scarpellini i vertici delle scuole cattoliche cercheranno il coinvolgimento di altri istituti perché questo laboratorio «non esclude nessuno, include tutti».