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«Ora di Religione? Completamento della formazione integrale della persona»

Il presidente dell’Agesc Gontero commenta i risultati di un’indagine, che rileva l’alto gradimento degli studenti, che la scelgono quasi al 90%. «Tra i nostri ragazzi c’è voglia di spiritualità»

Lo stato di salute dell’ora di religione cattolica a scuola sembra migliore del previsto, stando ai risultati dell’ultima ricerca di settore, che ha tastato il polso a un campione rappresentativo di circa 3mila insegnanti di religione e di oltre 20mila studenti di ogni ordine e grado di scuola. E poi la religione a scuola risulta essere una materia che piace. Il gradimento verso le lezioni di religione è stato valutato dagli studenti su una scala da 1 a 10, registrando risultati esaltanti soprattutto nella scuola primaria, dove metà degli alunni assegna un bel 10.

«La religione a scuola è il naturale completamento della formazione integrale della persona – afferma Roberto Gontero presidente nazionale Agesc – che comincia in famiglia e prosegue nella scuola. Che l’Irc sia una materia che piace ai giovani potrebbe sorprendere qualcuno. In realtà questo gradimento si inquadra nella voglia di spiritualità, nella ricerca dei fondamenti della vita che, fortunatamente, e vorrei sottolineare, ostinatamente, i più giovani manifestano nonostante l’affermarsi del pensiero unico, promosso a tutti i livelli della comunicazione».

L’insegnamento della religione nella scuola è “insegnamento culturale”, scelto liberamente, frutto di un’indagine e di una elaborazione scientifica di alto livello, luogo privilegiato di educazione integrale mediante l’incontro vivo e vitale con il patrimonio culturale. Patrimonio che non si identifica esclusivamente con il “sapere”, ma principalmente con l’“essere”. L’analisi della Cei dimostra quanto sia ampio il gradimento verso le lezioni di religione cattolica, e quanto sia sentito dai giovani il bisogno di educazione e di cultura, strumenti determinanti per conoscere il vero senso della propria vita.

All’epoca della firma del nuovo Concordato pochi avrebbero scommesso sulla tenuta di questo insegnamento, che oggi invece dimostra un’interessante vitalità, con un tasso di adesione di poco inferiore al 90% nella media nazionale. Una delle caratteristiche della ricerca è il confronto tra scuola statale e scuola cattolica. In quest’ultima i risultati sono migliori rispetto all’analoga indagine di dodici anni prima.

«L’insieme dei risultati sull’apprezzamento del-l’Irc induce ad un cauto ottimismo – conclude Gontero – ma ci pone, come genitori di scuola cattolica, un interrogativo: come mai calano gli iscritti nelle nostre scuole? È un problema solamente economico o le criticità di una società poco attenta all’essere e fortemente concentrata sull’avere, vieppiù in tempi di crisi, hanno messo radici proprio nelle famiglie? Non possiamo che continuare la nostra battaglia in favore della libertà di scelta educativa, per dare a chi la chiede l’opportunità reale di offrire educazione integrale della persona ai propri figli. Per questo stiamo partecipando attivamente a commissioni ministeriali, audizioni alla Camera e incontri con il ministro Fedeli».