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La scure della giunta pentastellata di Torino sulle scuole cattoliche paritarie

Avvenire - Tagliato il 25% del contributo alle materne aderenti alla Fism. E con la cancellazione della agevolazione del 30% sulla tariffa dei rifiuti molti istituti devono aumentare le rette

«Una decisione dolorosa – l’ha definita l’Assessore Patti – ma non avevamo scelta tra chiudere alcuni servizi scolastici alla città o chiedere un sacrificio alla Fism». E che sacrificio! È stato tagliato il 25% del contributo alle scuole materne paritarie aderenti alla Federazione. Un colpo durissimo in una situazione già fortemente provata dalla crisi. Si tratta di 55 scuole dell’infanzia più quella ebraica. Tutte insieme ospitano 5.500 bambini e danno lavoro a 550 persone. La scure era calata già dopo Chiamparino, ma ora si passa dai 3 milioni erogati dalla giunta Fassino ai 2 milioni e 250 mila euro della Appendino. «Sono molto preoccupato – dichiara Luigi Vico presidente Fism Torino – la gestione delle nostre scuole è più che oculata, abbiamo fatto tutte le economie possibili. Non abbiamo più margini, a meno di non penalizzare i nostri dipendenti, chiudere determinati servizi o aumentare i costi per le famiglie». Ma la batosta, per gli istituti paritari cattolici, non finisce qui. Con un colpo di spugna la giunta pentastellata sta cancellando anche l’agevolazione del 30% sulla tariffa dei rifiuti, costringendo le scuole ad aumentare le rette per le famiglie oppure a chiudere. Con il disegno di indurre i genitori meno abbienti ad iscrivere i propri figli alla scuola statale? Ai posteri … Il presidente AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche – di Torino Luciano Strumìa non usa mezzi termini: «Si tratta di una scelta ideologica, che tra l’altro confligge apertamente con il programma elettorale della Appendino e con il buon senso. Non è nuovo per nessuno il fatto che le materne paritarie sono opere educative che accolgono migliaia di bambini che nemmeno troverebbero posto nelle strutture comunali. Per non parlare del servizio ai disabili: tutti sanno che la maggior parte dei bimbi portatori di handicap trova la giusta inclusione soprattutto nel settore paritario. E poi non credo sarà questo 25% di tagli, che risulta pesantissimo per le scuole colpite e che mette a rischio anche il personale impiegato, a risolvere i problemi economici del Comune ». Domani la FISM torinese ha indetto un’assemblea pubblica alle ore 9.30 nella sede di Via Nizza 20, con all’ordine del giorno il taglio dei contributi comunali alle scuole FISM di Torino e conseguenti provvedimenti ed azioni da intraprendere. Una battaglia che è solo all’inizio. «I bambini sono esseri umani ai quali si deve rispetto, superiori a noi a motivo della loro innocenza e delle maggiori possibilità del loro futuro». Con questo prodromo di Maria Montessori la lista della Appendino 'La Torino di domani' ha aperto il programma elettorale di istruzione. Come si concilia con l’impatto della scure calata sui 5.500 bambini delle materne paritarie della città? «Non si concilia proprio – chiosa il presidente nazionale AGeSC Roberto Gontero, torinese anche lui –. La nostra mission è sostenere le scuole cattoliche e rappresentare i genitori presso le istituzioni. Perciò saremo con FISM a difendere il diritto delle famiglie alla libertà di scelta educativa».