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Un documento programmatico «Nel migliore interesse dei bambini»

Dall’assemblea generale dell’European Parents Association un testo di tutela delle esigenze e disposizioni di istruzione e cura della prima infanzia considerate nella prospettiva dei genitori

L’ultima Assemblea Generale di EPA – European Parents Association – tenutasi a Paphos (Cipro) sul tema «Un’ Europa più socialmente giusta per bambini e genitori?!» ha generato un Policy Paper alla cui stesura ha partecipato anche il vice presidente EPA Claudio Masotti. Il documento si intitola «Nel migliore interesse dei bambini» e costituisce una linea guida intensa e preziosa che apre con l’analisi dell’attuale scenario sulle complessità derivate dall’esigenza di offrire ai più piccoli un benessere ottimale per un corretto sviluppo fisico, sociale, emotivo e cognitivo. Principi irrinunciabili per il benessere che dovrà caratterizzare in seguito la persona adulta e che devono poter essere forniti dalla famiglia, libera di decidere i principi di istruzione dei propri figli.

Le disposizioni in materia di infanzia dovrebbero da un lato salvaguardare gli interessi collettivi e dall’altro valorizzare la singolarità di ogni singolo approccio genitoriale. Al vertice di Barcellona nel 2002 il Consiglio d’Europa ha fissato gli obiettivi di assistenza all’infanzia fino al 2010 per almeno il 90% dei bambini dai 3 anni per tutta la scuola dell’obbligo, e per il 33% dei bambini sotto i 3 anni anche in funzione delle pari opportunità di occupazione tra uomini e donne. In realtà gli obiettivi di Barcellona sono stati rispettati solo da alcuni Paesi e ancora la maggior parte delle famiglie non riceve adeguato sostegno ai sensi dell’art. 18 della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo. Il nervo scoperto rimane la qualità della vita dei bambini per la parte educativa e di cura, e naturalmente la formazione dei genitori.

EPA si pone come medium tra famiglie e istituzioni, per promuovere disposizioni finanziarie da parte dei Paesi Ue che garantiscano ai genitori le risorse necessarie anche a riflettere le raccomandazioni dell’Oms, incoraggiando l’allattamento materno fino al primo anno di vita del bambino, e quindi il congedo parentale ad entrambi i genitori, senza alcuna discriminazione di retribuzione e percorsi di carriera. Ampio spazio viene dedicato nel documento EPA all’impegno delle istituzioni per evitare la standardizzazione, promuovendo invece politiche che favoriscano la libera scelta dei criteri di genitorialità e i diritti dei bambini in un quadro di recepimento delle varie esigenze, che mutano per ragioni culturali, di appartenenza a territori diversi, sociali ed economiche.

«Ho chiesto espressamente di inserire nel documento il principio della sussidiarietà – dichiara Claudio Masotti di AGeSC, vice presidente EPA – per definire livelli decisionali il più possibile prossimi alle necessità degli utenti: genitori e figli. L’approccio olistico è fondamentale anche per la formazione dei genitori, garantita da tutte le figure professionali in gioco: educatori, pediatri, infermieri, assistenti sociali, ecc. Senza dimenticare la definizione di programmi di studio e risultati dell’apprendimento a livello istituzionale – conclude Masotti – dentro un sistema che deve tenere conto dello sviluppo motorio e della personalità, della lingua, della cultura e delle competenze sociali ».