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Libertà di scelta educativa dei genitori: il nuovo Parlamento avrà coraggio?

Il neo presidente Giancarlo Frare si interroga sulle priorità delle Camere uscite dalle urne del 4 marzo. «Le forze politiche sapranno ascoltare questa pressante richiesta della società civile?»

Libertà di scelta educativa della scuola per i genitori, ripresa della natalità e sostegno alla famiglia. Queste le richieste avanzate da Agesc in vista delle elezioni politiche. Sovrapposte al Congresso nazionale dei genitori scuole cattoliche tenutosi a Roma il 2, 3 e 4 marzo. Coincidenti anche i percorsi: XVIII Congresso per Agesc, che compie 43 anni, XVIII^ legislatura quella che si apre con un quadro frammentato ed incerto. Da una parte Salvini guarda alla “tradizione della sinistra” e proclama il diritto ad avere una maggioranza di governo, dal-l’altra il Movimento 5 Stelle, forte del 32% raccolto alle urne, rivendica il diritto a governare e un peso in tutte le decisioni che conteranno per il futuro del Paese. In materia di libertà di scelta educativa la Lega aveva messo in programma un buono scuola che coprisse tutti i costi mentre i pentastellati, che anche di recente si erano espressi per l’abolizione di ogni finanziamento alle scuole paritarie, avevano nel programma un generico «incremento della spesa pubblica per l’istruzione scolastica». Famiglia e natalità si trovavano all’11° posto nel programma del Movimento. «Il nuovo Parlamento avrà finalmente il coraggio di tutelare concretamente la libertà di scelta educativa per i nostri figli? Le forze politiche premiate dai cittadini ascolteranno questa pressante richiesta che viene dalla società civile, quella società civile più volte richiamata come “centro” della loro attenzione?» Tra speranza e paura di rinnovate delusioni, il nuovo presidente Giancarlo Frare inizia il proprio mandato alla guida dell’Associazione genitori scuole cattoliche. «Ci dedicheremo all’estensione in tutte le regioni dei Centri di Formazione Professionale (Cfp) – afferma Frare – per combattere efficacemente la dispersione scolastica, portare più giovani ad una qualifica ed ampliare le opportunità di lavoro giovanile. Per l’alternanza scuola - lavoro potremo mettere a disposizione del sistema statale di istruzione le competenze educative che le nostre scuole hanno nel Dna, favorendo sinergie, integrazione ed inclusione. Anche i nostri Cfp possono diventare laboratori di formazione da rendere disponibili, iscrivendoli al Miur come soggetti di alternanza, illuminando percorsi di valore e mettendoli in rete come opportunità. Il Ministero dell’Istruzione ha costituito una Commissione sul costo standard, della quale facciamo parte – conclude Frare – e definendo un costo standard in analogia con altri settori (es. sanità) si potrà ottimizzare la distribuzione delle risorse e arrivare ad un sistema più omogeneo di istruzione in tutto il Paese».

Del nuovo esecutivo Agesc fanno parte il vice presidente Claudio Masotti, il segretario nazionale Michele Dimiddio, il tesoriere Francesco Nisticò, l’addetto stampa Giusi Vianello, la responsabile delle relazioni estere Gianna Pierini e quella della Formazione Professionale Miranda Borghini. Quattro i delegati espressi dal Congresso in esecutivo: Michele Cristoforetti, Laura Marmai, Massimo Malagoli e Maurizio Nobile. Membro di diritto il past president Roberto Gontero; assistente spirituale don Renato Mion.