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I nuovi annunci sui «nidi gratis» e le priorità della scuola italiana

Per il presidente dell’Agesc Giancarlo Frare «la scuola dell’infanzia è una e comprende pure le paritarie, che non vanno discriminate»

Nel discorso di presentazione del programma il premier Conte ha affermato che gli asili nido saranno la priorità delle priorità: «Il primo, immediato intervento ». Una promessa simile a quella con cui Matteo Renzi aprì la sua legislatura sottoscrivendo: mille nidi in mille giorni. La Lega di Salvini promise a sua volta mille nidi in più. Poi si affidò a un lento disegno di legge parlamentare che prevedeva un contributo statale per convertire gli immobili pubblici inutilizzati in asili affidandoli, quindi, ai privati. La logica del problema degli asili, come affermato da Conte, «è un investimento strategico per il futuro della nostra società perché combatte le diseguaglianze sociali, che si manifestano nei primi anni di vita, e favorisce una più completa integrazione delle donne». Poi ribadisce: «Asili nido (e micronido) gratis per chi ha un basso reddito entro il 2021».

Davanti a dichiarazioni che sembrano più elettorali che di sostanza, interviene duramente il presidente Agesc Giancarlo Frare ribadendo che «la scuola d’infanzia è una e comprende pure le scuole paritarie. Guai – continua Frare – se con queste promesse si volesse colpire questa realtà fondamentale per il nostro Paese che oltretutto permette la libertà di scelta educativa alle famiglie».

La dottoressa Daniela Lombardi, coordinatrice pedagogica della Fism (Federazione Italiana Scuole Materne), ha voluto spiegare come si prepara la scuola all’apertura di settembre raccontando che tutto il lavoro parte da gennaio, dopo le iscrizioni per l’anno scolastico successivo.

Qui inizia un lavoro di coordinamento con le insegnanti cercando non solo di conciliare l’esigenza delle famiglie (mantenendo le realtà/nucleo familiare o amicale), ma soprattutto per creare classi che aiutino la crescita del bambino. «A giugno l’assemblea dei genitori è la sintesi del lavoro preparatorio dove si presenta l’organizzazione e le insegnanti. Importante è preparare i genitori che dovranno stare vicino ai figli durante l’inserimento ».

Uno dei pilastri fondamentali delle scuole paritarie è la fiducia. «I bambini percepiscono questi sentimenti e se la famiglia è serena anche loro frequenteranno la nuova scuola con molta tranquillità. La cosa fondamentale allora è la centralità del bambino che si raggiunge con l’ascolto. Essendo professionisti dell’educazione siamo certi che assieme si affrontano e si supera ogni problema». Così s’iniziano le relazioni, all’interno della scuola e non dietro ai cancelli o peggio nelle chat, dove spesso le relazioni si distruggono. «Certe scuole seguono le mode – continua la Lombardi – per incrementare le iscrizioni, noi guardiamo al bambino che è al centro della missione educativa. Non siamo scuole private, ma paritarie che offrano un servizio pubblico rivolto a tutti, indipendentemente dal loro credo. Chi si iscrive sa che il nostro sforzo è rivolto alla crescita dei figli». «Quindi – conclude Frare – è importante dare risposte concrete, non creare aspettative. Le risposte attese riguardano l’abilitazione degli insegnanti, il bando di concorso non ancora partito, i fondi per le paritarie che non sono ancora erogati ovvero garantire il mantenimento almeno dell’esistente ».

Avvenire del 13 settembre 2019