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Il Bilancio 2021 deve diventare un’occasione per rilanciare le scuole paritarie

Tra le proposte che troverete nell'articolo su Avvenire una riguarda il tema della disabilità, visto che ieri si è “celebrata” la giornata mondiale: “Ricostruire meglio: verso un mondo post COVID-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.
Questa terribile “prova” globale sta dimostrando che la fragilità non è un’eventualità dell’uomo ma è una sua condizione essenziale perché nessuno si può considerare al riparo dalle incertezze e dai drammi che colpiscono il nostro mondo. Come dire che ogni uomo è in qualche misura (magari “clandestina”, ignota a sé stesso) disabile. Quando si raggiunge questa consapevolezza, quando si fa esperienza dei propri limiti non si può non immedesimarsi nel disabile conclamato, “certificato”. Una comunità che si attiva per favorire il pieno inserimento di coloro che sono più indietro, in effetti sta assistendo ogni membro della comunità. La grandezza di una civiltà risiede nella sua capacità di calibrare le proprie istituzioni, i propri dispositivi perequativi al passo di chi non può correre; di riconoscere nella dimensione sociale della giustizia la sua più profonda vocazione.
Però il tutto deve arrivare alle sensibilità di ognuno di noi affinché si implementino politiche coerenti con le migliori aspirazioni dell’umanità come ha sempre fatto l’Agesc che si è impegnata a diffondere tra i suoi valori fondanti anche il rispetto delle diversità e l’inclusione (ricordiamo tra le altre l’iniziativa con Avvenire e la giornata organizzata da Cristoforetti a Trento).