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Genitori della scuola a Congresso per gettare le basi di un’educazione rinnovata

Premio Macchi assegnato a don Mion, che ha “cresciuto”, con passione e
competenza, migliaia di giovani e famiglie

Dopo quattro lunghi anni l’Associazione genitori scuole cattoliche arriva finalmente in presenza al proprio congresso. I lavori inizieranno oggi nell’auditorium Centro Congressi Aurelia con la relazione del presidente uscente Giancarlo Frare. Seguiranno le relazioni degli ospiti tra cui Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università della Cei, Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni familiari e Massimiliano Padula, presidente Copercom.

Partecipare ad un congresso non è facile, soprattutto per il tempo che viene sottratto alle famiglie, ma è una importante opportunità che permette ai genitori presenti di crescere professionalmente e anche spiritualmente grazie alla presenza di don Renato Mion e contemporaneamente di incontrarsi tra di loro per scambiarsi idee e opinioni.

Quest’anno il premio Mario Macchi viene consegnato proprio a don Renato Mion. Nella sua carriera ecclesiastica ha avuto la possibilità di incontrare ben cinque Papi ed ha trasmetto ai giovani che ha educato, ma soprattutto ai genitori duranti i Consigli nazionali e gli esecutivi, la sua passione, la sua competenza professionale ma soprattutto la sua ricchezza spirituale.

Il ritrovarsi in presenza sembra porre fine ad un periodo pesante (il congresso è stato rinviato di sette mesi) che speriamo passi in fretta, tutti non vediamo l’ora che appartenga al passato, che diventi ieri. Sono queste le tre dimensioni del tempo: ieri oggi domani. Ma come si fa a ritrovare la nostra relazione con il tempo, vivere l’oggi iniettando la nostra speranza che guarisca la malattia della nostalgia quella dell’illusione di un futuro che sembra non esserci?

L’Agesc di ieri è rappresentato dai quarantacinque anni appena celebrati, l’oggi è il congresso che getterà le basi per il futuro di questa associazione, il futuro sarà della squadra dirigente che per tre anni guiderà l’associazione. Nella “biodiversità” dei soci ci sono due correnti di pensiero guidate da Claudio Masotti di Milano e da Catia Zambon di Verona.

È tempo… di sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature. È tempo di ascolto, collegialità, progettualità, rapporto strettissimo con i gestori, formazione e dialogo con i genitori. È tempo di ripartire dai sistemi educativi la vera partita che si giocherà per il nostro futuro. Lo scopo della scuola deve essere quello di dotare gli studenti di un metodo critico e sistematico basato sulla capacità di imparare ad imparare, e che il pluralismo educativo sia una risorsa. Per questo bisogna superare vecchie logiche che contrappongono scuole statali e paritarie, sistema dell’istruzione e sistema della formazione professionale, istruzione accademica e non. Il compito dei genitori dell’Agesc è quello di custodire i propri figli, di guidarli di farli crescere. Ma anche il servizio: da esercitare verso tutti per accogliere, con affetto e tenerezza, i più disagiati, i più deboli, i più piccoli.

Agli eletti un augurio di buon lavoro e a tutti i genitori di aiutare nel cammino i propri figli con amore. Solo chi serve con amore sa custodire!

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Fonte:Avvenire