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«La scuola sappia educare i giovani con passione e cuore di madre»

La Festa della Mamma diventa l’occasione per ripensare il ruolo dell’associazione genitori

Sarà una festa commerciale, ma per noi la Festa della Mamma, collocata la seconda domenica di maggio, non a caso mese che la devozione popolare e la Chiesa dedicano a Maria, “La Mamma” per eccellenza, evoca ricordi e riferimenti che hanno in sé molti di quei valori che oggi ritroviamo in tante giovani mamme.

Lo evidenziano in modo particolare le numerose presenze significative che incontriamo nelle nostre scuole, dove Agesc è presente. Dove la partecipazione attiva dei genitori vive molto spesso del genio femminile, di quella sensibilità e capacità di coinvolgimento e senso della responsabilità che sa dar vita a dinamiche iniziative e progetti concreti, che vedono sempre protagoniste le mamme.

Senza far torto a nessuno, dobbiamo dire che le madri, le donne, hanno sempre saputo farsi carico di quel qualcosa di più che veniva loro richiesto dalla società in quel momento: pensiamo alle donne che hanno contribuito alla storia del mondo, all’economia ed al progresso di un paese, dalle suffragette all’impegno politico ed in ogni contesto sociale, a chi ha votato la sua vita all’essere “madre” di tutti, per un’idea, per un valore “alto”.

Un pensiero particolare va alle madri che vivono la tragedia dell’esodo dalla propria terra e dalle proprie radici; madri che attraversano mari dove le onde dell’indifferenza e dell’ignoranza sono più alte di quelle di un oceano. Alle madri e donne iraniane, a quelle di ogni Paese in cui essere nate donna è una discriminante; a quelle che piangono gli orrori della guerra, un figlio o un marito che non tornerà più.

Oggi come ieri un esercito di donne e madri riesce, nonostante tutto, a conciliare lavoro, carriera, figli, famiglia; le stesse donne che educando stanno contribuendo a cambiare il mondo intessendo alleanze, creando comunità, condividendo, favorendo punti d’incontro. Su questa capacità femminile puntano numerosi progetti per lo sviluppo economico e sociale in paesi particolarmente segnati dalla povertà, dove il sostegno alle attività artigianali locali, garantisce la sussistenza delle stesse donne e delle loro famiglie e figli assicurando così la possibilità di un’adeguata educazione e formazione al fine di contribuire allo sviluppo dello stesso Paese.

Un tempo si diceva « Ha il cuore di una madre», ed era sufficiente per dare un’idea della grandezza e vastità che questa definizione racchiudeva. Nonostante tutto la figura della mamma è rimasta e rimane punto centrale delle nostre comunità e relazioni. Lo è per le nostre famiglie, lo è per il luogo fondamentale per l’educazione e la formazione dei nostri figli: la scuola.

La scuola è infatti sempre più donna. Nell’ultimo decennio è aumentato il numero di donne occupate nel comparto scolastico. Gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito dicono che più dell’80% dei docenti è donna. Molte sono mamme che con grande impegno cercano di trasferire agli studenti loro affidati, oltre che la professionalità e la passione dell’insegnante, anche la sensibilità di madri.

A fine maggio celebreremo i 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, un anniversario che, per chi si pone come soggetto attivo nell’ambito educativo (e chi più di una madre può esserlo) è un forte richiamo all’amore, alla “cura”, al valore espresso dalla frase: « Mi prendo cura e mi interessa».

Essere associazione genitori oggi, essere Agesc, è cercare di sostanziare nella quotidianità di un impegno semplice, ma concreto dentro la scuola pubblica paritaria questi valori che ci appartengono, che fanno parte del nostro essere, della nostra identità.

Educare alla responsabilità le nuove generazioni, alla libertà del cuore, alla capacità di vivere in prima persona la propria unicità di pensiero, oltreché la propria dimensione fisica e spirituale, sono peculiarità dell’essere “madre” e dell’essere “genitori”.

Ecco che, allora, celebrare e vivere la Festa della Mamma diventa un impegno a tralasciare pensieri sdolcinati e richiami commerciali, per concentrarci invece su questo insostituibile dono che ogni giorno, in maniera certamente differente, ogni “madre” con la sua presenza fa a noi tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte:Avvenire