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Genitori cattolici: «Consultazioni, fateci partecipare»

Entro il gennaio 2017 verranno adottati i decreti attuativi della nuova legge, ecco i nove punti ritenuti importanti per una vera riforma scolastica

Già dieci mesi sono trascorsi dal varo della legge 107/2015, la cosiddetta legge su 'la buona scuola' e si avvicina la scadenza, il 16 gennaio 2017, entro cui il Governo dovrà adottare i decreti legislativi relativi alle numerose deleghe previste nell’articolo 21 da trasmettere alle commissioni parlamentari competenti.

I decreti riguarderanno alcuni aspetti essenziali per il futuro di tutta la scuola italiana. Questi sono, rispettivamente, riassumibili in nove punti. Eccoli 1) il riordino delle disposizioni normative in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione; 2) il riordino, l’adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria; 3) la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità; 4) la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché il raccordo con i percorsi dell’Istruzione e della Formazione professionale; 5) l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole per l’infanzia; 6) la garanzia dell’effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale; 7) la promozione e diffusione della cultura umanistica, la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali, musicali, teatrali, coreutiche e cinematografiche e il sostegno alla creatività; 8) la revisione della normativa in materia di istruzione e iniziative scolastiche italiane all’estero; 9) l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze, nonché degli esami di Stato.

Fra questi punti, in particolare, l’AGeSC ritiene essenziale anzitutto che un testo unico sulla scuola valorizzi la libertà di scelta dei genitori e un sistema scolastico pluralistico statale e paritario (delega 1); poi che per i docenti si tenga conto di chi dovrà lavorare nelle scuole paritarie (delega 2); quindi che si riconoscano i diritti degli studenti con disabilità anche nel sistema paritario (delega 3); che si sviluppino, inoltre, i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale con i Centri di formazione professionale in tutte le Regioni (delega 4); da ultimo, che il sistema integrato da 0 a 6 anni valorizzi le scuole dell’infanzia paritarie che si occupano del 37% dei bambini italiani (delega 5).

È evidente che il successo di qualsiasi azione riformatrice si voglia intraprendere dipende anche dalla condivisione di obiettivi e percorsi da parte di tutti i soggetti coinvolti. Per questo le consultazioni iniziali presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono state apprezzate dall’AGeSC. Il lavoro è poi continuato giustamente nelle stanze di via Trastevere con l’apporto di esperti e nelle commissioni apposite. Mancano otto mesi alla scadenza e come genitori riteniamo utile un ulteriore passaggio del lavoro ai tavoli di consultazione, per non rischiare di arrivare ad emanare decreti più contestati che condivisi. C’è ancora il tempo necessario per programmare da parte del Governo un ampio confronto. Ci auguriamo che non si perda questa opportunità.