In Sicilia finalmente la legge sul diritto allo studio
Vittoria del Forum regionale delle associazioni dei genitori e delle famiglie, che avevano chiesto l’approvazione della norma già dal 2011. L’Agesc: «Così si promuove la corresponsabilità educativa»La V Commissione dell’Assemblea regionale siciliana ha approvato, con il solo voto contrario del M5s, il disegno di legge sul diritto allo studio. A distanza di quasi un anno dalla presentazione della richiesta di dotare la Sicilia (unica regione in Italia) di una legge sul diritto allo studio da parte del Forags (Forum regionale delle associazioni maggiormente rappresentative dei genitori e delle famiglie) della scuola siciliana, composto da Age, Agedo, Agesc, Afpdpa, Anffas, Anps, Care, Cgd, Faes e Moige, frutto di otto anni di impegno dell’Agesc.
Una strada non facile, come racconta il vicepresidente regionale Maurizio Nobile e membro dell’esecutivo nazionale dell’Agesc: «Cinque sono state le bozze di legge fatte: nel 2011 nel 2012 nel 2013 nel 2014 ed infine nel 2016. Diverse forze politiche si sono alternate alla guida di questa Regione a statuto speciale ma solo pochi giorni fa la legge ha trovato un barlume di luce».
Nelle prossime ore, dovrà affrontare l’ultima fase, cioè quella dell’approvazione definitiva in Aula. L’Agesc, insieme ai presidenti regionali di Fism e Fidae, ha partecipato con concrete proposte per ottenere contributi alle scuole paritarie, come previsto dall’articolo 11 delle legge regionale 8 dell’8 maggio 2018, per favorire la libertà di scelta da parte delle famiglie e la predisposizione di uno studio che analizzi i costi standard di sostenibilità per ogni singolo studente. Il Forags, ha espresso grande soddisfazione per la decisione della Commissione regionale. Questa legge si muove sui principi costituzionali e statutari in un sistema al cui centro c’è la persona, è coerente con la normativa nazionale di riferimento, con il quadro europeo; consente l’attri-buzione all’istruzione ed alla formazione di una giusta valenza al fine dello sviluppo equilibrato della società e dell’economia regionale; fornisce una visione organica del sistema, nella prospettiva dei nuovi diritti educativo e formativi dei cittadini; introduce una concezione propositiva ed attiva del ruolo della Regione, che promuove una valorizzazione delle responsabilità educative dei genitori e delle famiglie. Tutti i membri della Commissione, portando avanti l’unico interesse che è quello degli studenti siciliani, hanno espresso parere favorevole. Conclude Maurizio Nobile: «Ci auguriamo, quindi, che il passaggio in Aula possa essere oggetto di contributi operosi, così come avvenuto nella fase di preparazione del testo e confidiamo che in breve tempo la scuola siciliana possa finalmente essere dotata di una legge che equipara la Sicilia al resto delle regioni italiane».
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