Minori e pornografia: un impegno educativo necessario e urgente su più livelli

Minori e pornografia: un impegno educativo necessario e urgente su più livelli

L'eco del convegno Copercom del 27 marzo 2025 risuona ancora nel dibattito famigliare, un incontro che ha posto al centro la preoccupante realtà dei minori e della pornografia. In quell'occasione Vincenzo Corrado (direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana) ha lanciato un appello inderogabile all'impegno educativo per arginare un fenomeno in crescita. La vulnerabilità dei più giovani nell'era digitale rende questa problematica una sfida cruciale per la società contemporanea. La stessa esistenza di un forum dedicato a questo tema evidenzia la sua rilevanza e la percezione che le tradizionali misure di protezione dei minori potrebbero non essere sufficienti di fronte all'avanzare inarrestabile della tecnologia.

Lo psicologo Matteo Lancini offre una prospettiva illuminante sulla genesi di questa vulnerabilità, concentrandosi in particolare sulla carenza di figure genitoriali di riferimento e sul narcisismo genitoriale. Secondo Lancini, la radice del problema risiede in una più profonda assenza di adulti significativi nella vita degli adolescenti. Si assiste a un'evoluzione del modello familiare: dalla tradizionale "famiglia normativa", incentrata sul dovere e sull'obbedienza, si è passati a una "famiglia narcisistica" che privilegia l'espressività, l'originalità e la felicità. In questo nuovo scenario, i genitori sono spesso fisicamente meno presenti, ma emotivamente più coinvolti attraverso i nuovi strumenti elettronici.

Lancini osserva come, paradossalmente, i genitori di oggi tendano a "mettere al mondo figli per poi obbligarli a essere se stessi a modo loro", negando il riconoscimento della loro soggettività e soffocando le loro emozioni. Si manifesta una tendenza dei genitori a essere eccessivamente concentrati sui propri bisogni e a proiettare le proprie ansie sui figli, ostacolando la costruzione di una solida identità nei ragazzi. Questa è l'era del "post-narcisismo", in cui i genitori sembrano ascoltare i figli, ma spesso lo fanno più per cercare conferme del proprio ruolo genitoriale che per comprendere realmente le necessità dei giovani. I bambini crescono in un ambiente che valorizza l'individualismo, rendendo più difficile affrontare il dolore e le sfide della crescita. In questo contesto, Lancini sottolinea l'importanza di genitori "autorevoli" capaci di offrire guida e sostegno agli adolescenti nel complesso panorama della vita moderna. La mancanza di figure genitoriali di riferimento, così come descritta da Lancini, crea un vuoto che rischia di essere colmato da influenze esterne, tra cui i contenuti online non regolamentati come la pornografia. Se i genitori sono meno presenti o meno efficaci nel fornire orientamento, gli adolescenti potrebbero rivolgersi ad altre fonti per informazioni e validazione, e internet, con la sua facile accessibilità diventa un'opzione immediata, seppur potenzialmente dannosa. Allo stesso modo, il narcisismo genitoriale, con la sua enfasi sui bisogni e sulle proiezioni dei genitori, può portare i figli a sentirsi invisibili e inascoltati, spingendoli a cercare rifugio e gratificazione in attività online come la fruizione di materiale pornografico.

La presenza di adulti autorevoli è essenziale ed è anche per questo che come AGeSC promuoviamo la partecipazione attiva dei genitori alla vita della scuola e riteniamo che Scuola e famiglia debbano darsi autorevolezza a vicenda condividendo i percorsi formativi e creando un ambiente educativo omogeneo per i ragazzi.” afferma Umberto Palaia, presidente nazionale AGeSC.

La tecnologia ha giocato un ruolo innegabile nell'aumentare esponenzialmente l'accesso dei minori alla pornografia. Studi indicano che i bambini si imbattono in contenuti pornografici in età sempre più precoce, a volte già a 7 o 8 anni. Una parte significativa di questa prima esposizione avviene in modo accidentale. La carenza di sistemi efficaci di verifica dell'età su molti siti web rende estremamente semplice l'accesso a materiale per adulti da parte dei minorenni. I filtri parentali spesso non vengono attivati o sono facilmente aggirati da bambini e ragazzi esperti di tecnologia. La costante disponibilità di dispositivi e l'accesso a internet, anche durante la notte, moltiplicano le opportunità di esposizione. Anche le piattaforme di social media e la pubblicità online possono indirizzare i minori verso contenuti pornografici. L'anonimato e l'onnipresenza di internet creano un ambiente in cui i minori possono esplorare argomenti delicati come la pornografia senza la supervisione o la consapevolezza dei genitori. A differenza delle generazioni precedenti, in cui l'accesso alla pornografia era più limitato e spesso richiedeva una ricerca fisica, internet offre una via privata e facilmente accessibile, rendendo più difficile per i genitori monitorare e intervenire. Sebbene la tecnologia offra numerosi vantaggi, un accesso precoce e non supervisionato può esporre i bambini a rischi che non sono ancora pronti ad affrontare dal punto di vista dello sviluppo. La tensione tra il desiderio dei genitori di mantenere i propri figli connessi e la loro incapacità di gestire efficacemente i rischi online evidenzia una potenziale area di intervento e di educazione per i genitori stessi. Molti genitori potrebbero sentirsi spinti a fornire tecnologia ai propri figli per evitare l'esclusione sociale o per supportare l'apprendimento, ma potrebbero mancare delle competenze tecniche o della consapevolezza necessarie per implementare misure di sicurezza efficaci contro contenuti dannosi, creando una vulnerabilità per i loro figli.

L'esposizione precoce e frequente alla pornografia può avere conseguenze significative a livello psicologico, emotivo e sociale per i minori. Dal punto di vista psicologico, può portare a una percezione distorta della sessualità e delle relazioni, generando aspettative irrealistiche. Può contribuire a sentimenti di frustrazione e inadeguatezza quando le esperienze reali non corrispondono alle rappresentazioni idealizzate presenti nella pornografia. Studi suggeriscono che l'esposizione precoce può influenzare negativamente lo sviluppo di relazioni intime sane, portando a problemi di fiducia e intimità in futuro. L'esposizione a contenuti violenti o degradanti può influenzare le dinamiche sociali, portando potenzialmente a comportamenti sessuali inappropriati. A livello emotivo, può innescare forti reazioni emotive, potenzialmente alterando la struttura e la funzione cerebrale. Può causare ansia, depressione, bassa autostima e un'immagine corporea negativa. Socialmente, l'esposizione precoce può rafforzare gli stereotipi di genere e, potenzialmente, aumentare la tolleranza verso comportamenti discriminatori e violenti. La normalizzazione della pornografia può portare a una visione disincarnata ed emotivamente distaccata del sesso, priva delle sfumature della vera connessione umana.

La potenziale dipendenza evidenzia la natura gratificante della pornografia per i giovani cervelli in via di sviluppo, che potrebbero dare priorità a questa gratificazione immediata rispetto allo sviluppo emotivo e sociale a lungo termine. L'eccessivo rilascio di dopamina stimolato dalla pornografia può creare un ciclo di ricerca di questa ricompensa, portando potenzialmente alla dipendenza e trascurando altri aspetti importanti della vita, come l'interazione sociale e la crescita emotiva. Il potenziale per impatti negativi a lungo termine sulle relazioni e sul benessere mentale sottolinea la necessità di un intervento precoce e di un'educazione preventiva per fornire ai minori le capacità di pensiero critico per navigare nei contenuti online e sviluppare atteggiamenti sani nei confronti del sesso e delle relazioni. Le difficoltà nella formazione di relazioni sane e l'aumento del rischio di problemi di salute mentale associati all'esposizione precoce alla pornografia suggeriscono che questa non è solo una fase transitoria, ma può avere conseguenze durature. L'AGeSC si pone come punto di riferimento per la consapevolezza e l'educazione all'amore e al rispetto nelle relazioni e sottolinea il ruolo fondamentale dell'educazione in famiglia, in sinergia con la scuola, nel promuovere la crescita della persona.

Date le complessità dell'era digitale e la potenziale influenza dei coetanei e dei contenuti online, un approccio collaborativo che coinvolga sia i genitori che gli educatori è essenziale per guidare i minori verso atteggiamenti e comportamenti sani. La problematica dei minori e della pornografia rappresenta una sfida urgente che richiede un impegno educativo a più livelli.
(l'articolo è stato riportato completo rispetto ad una versione più sintetica pubblicato sul quotidiano Avvenire - pagina in allegato)

Ufficio Stampa AGeSC

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Fonte: Avvenire