SAPER CAMMINARE INSIEME (CON IL SOLE E SCARPE COMODE), PER COSTRUIRE COMUNITA'
Due esperienze, a Venezia e Bergamo, molto concrete e generative pur nella loro semplicità
A volte basta poco. Un paio di scarpe comode, un po’ di sole, un percorso da seguire e persone con cui condividere la strada. Non serve molto di più per sentirsi parte di qualcosa. Una camminata può sembrare un gesto semplice, quasi banale, ma quando si trasforma in occasione di incontro e condivisione, diventa un’esperienza profonda.
Come Agesc lo abbiamo (ri)visto domenica 6 aprile, in due diverse città italiane, dove la voglia di stare insieme ha preso la forma concreta di “camminata collettiva”: la Su e Zo per i Ponti di Venezia e Amò töcc insèma sö i còi de Bèrghem a Bergamo.
Due iniziative distanti geograficamente, ma unite dallo stesso spirito: quello di camminare per costruire legami e fare comunità.
A Venezia, l’Agesc ha partecipato sia nelle scuole dove ci sono alcuni comitati d’istituto, che anche come gruppo nazionale, composto da 83 persone provenienti da diverse regioni e province italiane - da Alessandria, Bologna, Belluno, Monza, Mogliano, Padova, Tezze sul Brenta, Torino, Trento e Verona. Per il Comitato Nazionale, abituato a momenti di confronto prevalentemente istituzionali, è stata un’occasione preziosa per incontrare da vicino le famiglie e vivere la realtà associativa in modo autentico, camminando fianco a fianco, attraversando ponti e calli, riscoprendo scorci inediti della città lagunare. Un’esperienza semplice, ma carica di significato.
A Bergamo, oltre duemila persone hanno preso parte alla camminata storica “Amò töcc insèma”, organizzata dalla scuola “Caterina Cittadini” delle Suore Orsoline di Somasca di Bergamo grazie al supporto del Gruppo Sportivo dell’Istituto, dell’Associazione Cittadini, di Agesc e di numerose realtà locali. Un’iniziativa che ha saputo riunire le scuole cattoliche della città in un gesto simbolico e concreto di unità, con un forte valore educativo e sociale.
Ciò che lega queste due esperienze è la consapevolezza che, oggi più che mai, abbiamo bisogno di occasioni per ritrovarci. Occasioni semplici, alla portata di tutti, che non richiedono grandi mezzi o gesti eclatanti, ma che ci restituiscono ciò che spesso manca nel nostro vivere quotidiano: relazioni autentiche, dialogo, condivisione. Una camminata può sembrare poco, ma se fatta insieme può trasformarsi in un momento di comunità profonda, capace di coinvolgere generazioni diverse e avvicinare mondi che raramente si incontrano. Un atto educativo che invita a rallentare, guardare e ascoltare.
Le famiglie hanno bisogno di spazi in cui riconoscersi, di momenti in cui non si parli solo di problemi o riunioni, ma di relazioni vere, vissute. Lo stesso vale per i giovani, che più di ogni altra cosa cercano adulti affidabili, capaci di esserci con semplicità. Una camminata può insegnare che il tempo speso insieme è tempo ben speso. Che il sorriso di chi ci cammina accanto è un dono. Che si può costruire qualcosa di bello anche solo con i propri passi.
In un tempo in cui tutto corre veloce, in cui spesso ci si incontra solo virtualmente o si è divisi da ruoli e incombenze, fermarsi per camminare può diventare un gesto rivoluzionario. Un modo per dire: «Io ci sono. E tu?». Un modo per ritrovare il senso del fare comunità, al di là delle strutture, dei ruoli e delle funzioni. Solo persone che scelgono di camminare insieme con un linguaggio universale, quello della prossimità e dell’amicizia.
L’Agesc, presente in entrambe le manifestazioni, crede profondamente in questo stile: quello del camminare insieme, del costruire comunità attraverso gesti semplici, ma carichi di valore.
Queste iniziative per Agesc rappresentano anche la possibilità di testimoniare la propria visione di scuola e società, dove la libertà di scelta educativa consente a famiglie, insegnanti e dirigenti scolastici di camminare insieme e vivere la scuola in maniera differente. Una visione in cui la partecipazione sostituisce la distanza, la parità scolastica è reale e la scuola non è solo un servizio, ma una casa.
Che sia tra le calli di Venezia o sui colli di Bergamo, ciò che conta non è dove si va, ma con chi si cammina a cuore aperto e passo leggero.
Elsa Ganassini
Segretario Nazionale
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Fonte: Avvenire