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All’asilo nido, dove la risposta al bisogno è un’esperienza educativa da condividere

L’alleanza educativa tra genitori ed educatrici ha prodotto i suoi frutti diventando esperienza di dialogo con un ponte tra scuola e famiglia

Occhi che si scrutano e si cercano dietro le mascherine, mani che si aprono alla fiducia delle maestre, così è stato il primo giorno di riapertura dell’asilo 'Ritrovo coop sociale', che si affaccia su uno dei due rami di quel lago tanto caro al Manzoni. Venticinque piccoli sotto i 3 anni che finalmente hanno potuto riabbracciare i propri compagni dopo la lunga chiusura.

“Il Ritrovo” è un asilo nido nato a Lecco nel 1973 dall’amicizia vissuta tra alcune famiglie che condividevano il desiderio di affrontare sin dalla prima infanzia il problema dell’educazione dei figli. La famiglia è all’origine dell’educazione del bambino e Il Ritrovo, come nido, intende riconoscere e rispettare tale origine: l’esperienza educativa intende affiancare, collaborare e sostenere la responsabilità dei genitori che rimangono i punti di riferimento primari del bambino. Oggi accoglie bambini dai 9 mesi ai 3 anni ed è un punto di riferimento per i tanti genitori dell’Agesc. Come ci ha raccontato Chiara Colombo, membro del consiglio di amministrazione: «La ripresa è stata un’occasione per ritrovarsi, socializzare, in un contesto di svago e relazione. In questo modo abbiamo fatto le prove generali per la riapertura che avverrà i primi di settembre. Oltre ai piccoli abbiamo pensato anche alle insegnanti che così hanno potuto ricominciato a lavorare. Si perché la scuola materna non può svolgere il proprio compito a distanza e quindi ecco l’idea: una riapertura di due settimane per ridare voce a quelle pareti rimaste silenti da troppo tempo. Un centro estivo dove tutti hanno messo a disposizione la propria esperienza e creatività per aprire in sicurezza nel rispetto delle misure di prevenzione richieste dalla normativa senza rinunciare alle attività all’aperto in aree verdi e spaziose».

La priorità del progetto educativo è la famiglia e il motto è: “Per educare ci vuole un villaggio”. «Il nostro nido – prosegue Colombo – vuole essere un luogo in cui i genitori Agesc sono i protagonisti dell’educazione dei loro figli attraverso un lavoro condiviso con le educatrici che vivono con sguardo attento e appassionato il cammino di ogni bambino. Durante questa esperienza si è potuta constatare una sinergia tra diverse aree: organizzativa, metodologica,

pedagogica e motivazionale, con i bambini che hanno così avuto la possibilità di vivere esperienze sia dal punto di vista emotivo, relazionale, ludico e, perché no, anche cognitivo. A conclusione di questa esperienza – aggiunge Chiara – ringrazio le famiglie che hanno dato fiducia alla proposta del Centro estivo, collaborando con la scuola sia nel rispetto degli orari di entrata e uscita sia nel protocollo richiesto, ma soprattutto per continuare la relazione tra scuola e famiglia elemento fondamentale per la crescita dei piccoli. Ora che si tirano le somme - conclude Chiara Colombo - debbo ammettere che abbiamo rischiato. Ma grazie al contributo della Fondazione comunitaria di Lecco, speriamo di coprire i costi. Il telefono squilla e molti genitori ci chiedono posti per il prossimo anno. Speriamo che le “maglie” si allarghino per poter accogliere tutti. Nel frattempo, abbiamo iniziato un corso per babysitter. Infine non posso che ringraziare l’Agesc che ci è sempre stata vicina. (i tanti anni di mia madre trascorsi in questa associazione sono stati per me un esempio e uno sprone)».

L’alleanza educativa tra genitori ed educatrici ha prodotto i suoi frutti diventando esperienza di dialogo con un ponte tra scuola e famiglia stretti con un unico obiettivo: la centralità del bambino per la crescita di una società migliore. Questa, malgrado le linee guida appena uscite, è la risposta migliore per una ripresa scolastica.